Davide Nido. Full Color
Per la galleria Buonanno Arte Contemporanea Davide Nido, presenta lavori inediti, ma iscritti allinterno di serie che li rendono ormai riconoscibili, come: Isocollare, Orbicollare, Finestre, Piccole finestre
Si può essere artisti giovani, contemporanei, e al tempo stesso classici? Sì, se le proprie opere sfuggono a una facile classificazione e se sembrano abbattere le barriere temporali. Sì, se quelle opere comunicano un messaggio. Ha ragione il critico Mimmo di Marzio quando, a proposito di Davide Nido, scrive che un artista può definirsi classico quando riesce a comunicare al cuore, prima ancora che alla mente, messaggi universali complessi e allo stesso tempo di una semplicità assoluta: la bellezza, la paura, l'eros, l'amore o la morte.
Per questo, larrivo di Davide Nido in Trentino costituisce uno di quei piccoli grandi eventi artistici che vale la pena di segnare sulla propria agenda.
Le sue opere saranno infatti visibili al pubblico dal 25 novembre prossimo al 26 gennaio 2007 nella Galleria Buonanno di Mezzolombardo, che si conferma così dopo le fortunate esposizioni di Leonida De Filippi e Rafael Pareja come uno spazio importante di confronto fra gli artisti più maturi e più consapevoli della nuova generazione.
Per la galleria Buonanno Arte Contemporanea Davide Nido, presenta lavori inediti, ma iscritti allinterno di serie che li rendono ormai riconoscibili, come: Isocollare, Orbicollare, Finestre, Piccole finestre.
Chi è Davide Nido
Nato nel 1966 a Senago, nel milanese, Davide Nido si è affermato nellultimo decennio nel panorama italiano con una fitta rete di partecipazioni in spazi espositivi importanti che ne hanno fatto uno degli artisti più quotati della sua generazione.
Allievo e assistente di Aldo Mondino, da cui ha ereditato il bisogno di varcare i limiti consueti della pittura e la voglia di dipingere lontano da schemi preordinati, lartista milanese non evita di guardare, anche e soprattutto inconsciamente, le conquiste e le suggestioni della tarda cultura beat, delle ambientazioni strobo, della grafica alla Elio Fiorucci.
Strano connubio tra matematica e psichedelia, la ricerca eccentrica di Davide Nido eccentrica perché, al posto dellolio, dellacrilico e della tempera, conta su pennellate di colore fatte di colle viniliche e siliconi fonda le sue radici estetiche e culturali nellimmaginario rutilante, variopinto e magmatico degli anni Settanta ha scritto di lui nel testo in catalogo il noto critico, Maurizio Sciaccaluga.
Le opere di Nido, unesperienza a pelle
Le sue opere invitano losservatore a un rapporto quasi fisico: sono quadri che verrebbe voglia di toccare, addirittura di mangiare. Opere che invitano, come si dice spesso dei lavori di Nido, alloltraggio, vale a dire a superare la barriera della pura contemplazione. Nido rende attiva una materia generosa e seducente le colle a caldo, duttili e sensibili alla luce in grado di coinvolgere lo spettatore.
Le opere di Nido sono sicuramente oggetti in grado di soddisfare la vista, in un equilibrio sapiente del colore, capace di strutturare limmagine attraverso un ritmo morbido, che cresce, pur nei contrasti timbrici, a piccoli passi, trasporta locchio senza strattoni, e senza annoiarlo mai. Nonostante lesuberanza delle tinte, limmagine finale è controllata attraverso una scansione modulare dello spazio: la moltitudine risulta anestetizzata, come imbrigliata da un calcolato, lento ordine compositivo. Lapparente rumore percettivo nasconde in realtà un silenzio a dimensione umana, maturato attraverso la tecnica e la durata. Scrive Cristina Natalicchio.
In occasione della mostra verrà edito un catalogo con i testi di Maurizio Sciaccaluga e Cristina Natalicchio.