Dentro Medea

Teatro

Stagione Teatrale di Tesero 2005/2006

Teatro degli Incamminati
Dentro Medea
adattamento di Franco Branciaroli da Euripide
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli, Tommaso Cardarelli, Federica Castellini, Giuliana Natale e Carmen Andreana

La vendetta di Medea è una ruota che macina lentamente, ma inesorabilmente, fin dall’inizio della tragedia. Euripide, secondo il dettato del mito, sa sin dall’inizio che la barbara moglie di Giasone ucciderà i figli, ma ce lo dice solo verso la metà del testo. Il fatto è che “Medea” è anche la tragedia della bugia, della dissimulazione: la stessa protagonista, vittima del tradimento del marito, condannata all’esilio, espropriata di ogni appartenenza sociale, finge di accettare il proprio destino: in realtà sta organizzando la macchina di distruzione che travolgerà lei stessa e i suoi figli, oltre che i bersagli principali della vendetta: Giasone e la sua nuova donna.
Ma cosa accade nella testa di Medea? È quello che cerca di capire, e di farci capire Branciaroli, che già aveva portato in scena l’eroina di Euripide in un allestimento di Luca Ronconi. Il protagonista entra ed esce dal personaggio e ci mostra il backstage psicologico del suo agire: interrompe il racconto con una serie di didascalie ad alta voce che hanno la funzione di fornire motivazioni ai progetti di Medea, giustificazioni ai suoi gesti, anche ai più nefandi.
In un certo senso, Branciaroli, autore di questa nuova rielaborazione del mito, è nello stesso tempo l’inconscio e la ragione di Medea. Ma l’attore compie anche un’altra operazione, che corre su un doppio binario.
Sul piano visivo la vicenda viene in qualche modo attualizzata: col chiacchiericcio condominiale tra l’eroina e le tre ragazze del coro, attraverso i costumi contemporanei e con quella scena spoglia, occupata solo da un banco di scuola, come se quella di Branciaroli fosse una semplice lezione scolastica.
Sul piano del racconto, invece, Branciaroli riporta la vicenda dentro i confini del mito e restituisce a Medea la sua prerogativa essenziale: la volontà, cioè, di affermare la propria origine divina, di uscire definitivamente dalla dimensione umana. Proiettata su questo fondale, l’azione di Medea assume, allora, una valenza sacrale, dove è una divinità offesa a compiere il delitto, non una mogliettina tradita.
Franco Branciaroli è bravissimo nel dipanare i tortuosi percorsi mentali di Medea; utilizza svariati registri per dare voce ai diversi personaggi, è insinuante e collerico, sofferente e calcolatore, materno e omicida. (…) La sua è, comunque, la prova di un grande attore, forse il massimo talento della scena italiana.
Per la gioia del numerosissimo pubblico che, alla fine, lo saluta con un applauso interminabile e meritato. Lui ringrazia regalandogli un piccolo saggio della sua abilità istrionica, recitando il «Canto alla Luna» di Leopardi e replicandolo poi alla maniera di Gassman e di Carmelo Bene.
Antonio Sabatucci

Informazioni sulla prevendita

Biglietti:
• Sportelli delle Casse Rurali Trentine fino alle ore 15.30 del giorno dello spettacolo o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o di domenica
• Biglietteria teatro il giorno dello spettacolo dalle ore 20.30 alle 21.00


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Tesero