Destràni Taràf

Musica

Estate a Palazzo

Corrado Bungaro (violino)
Giordano Angeli (sax soprano, violoncello)
Renato Morelli (fisarmonica)
Giovanni Morelli (chitarra)
Paolo Longo (bombardino)

Destràni in dialetto trentino significa nostalgia mentre Taràf è il termine rumeno per indicare l'orchestra, specialmente quella tzigana. "Orchestra della nostalgia" dunque, che propone un itinerario ragionato di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni con il contesto alpino e più in generale europeo.
Particolare attenzione viene riservata a quelle comunità dell'Europa centro-orientale che - assieme al Trentino - facevano parte un tempo della stessa area culturale, molto variegata ma per certi aspetti omogenea, individuabile grosso modo nell'impero austro-ungarico.
Si tratta di materiale in gran parte di tradizione orale, indagato comunque da significative ricerche etnomusicologiche, come ad esempio gli studi di Bela Bartok sui repertori ungheresi-rumeni-ebraici, e le campagne di ricerca attivate a partire dall'inizio dell'Ottocento dall'Institut für Volksmusikforschung di Vienna, rivolte a tutte le aree dell'impero, compresa quella balcanica, magiara, yiddish, Klezmer, tzigana ma anche alpina ed in particolare trentina.
Una particolare attenzione viene dedicata alla cultura mòchena e a quella ladina di fassa, al repertorio violinistico popolare del carnevale di Vagolino-Ponte Caffaro nonché alla letteratura di Giacomo Sartori, mandolinista di Ala.

Destràni Taràf presenta alcuni momenti di questi repertori utilizzando anche gli stilemi dei Klezmorin, suonatori ebrei itineranti dell'Europa orientale che "orecchiavano" le musiche tradizionali dei Paesi ospitanti (Polonia, Romania, Russia e Ucraina) riproponendoli poi nei vari contesti festivi (matrimoni, funerali, feste patronali etc.) attraverso la loro personale "mediazione". Musica tradizionale, "disperatamente gioiosa", che mantiene nel tempo la capacità di trasmettere emozioni attraverso i suoni del ricordo e della memoria


organizzazione: Comune di Isera