Destràni taràf

Musica

La mescolanza di suggestioni e melodie l’ha già incastonata nel nome: Destràni taràf coniuga, infatti, due termini dalle origini lontane, ma vicini nello spirito. In dialetto trentino, infatti, “destràni” significa nostalgia; dal rumeno arriva invece la parola “taràf”, che indica l’orchestra, soprattutto quella tzigana. Di qui prende le mosse l’Orchestra della nostalgia, la Destràni taràf, appunto, di scena il 26 luglio con un programma dedicato alle musiche tradizionali della memoria europea. Fondato da Renato Morelli nel 1999, il gruppo ha da subito iniziato una ricerca tra le contaminazioni musicali delle minoranze europee e dell’area balcanica. Passando dalla valorizzazione del repertorio trentino tradizionale alle composizioni klezmer (la musica degli ebrei ashkenaziti) e tzigane, la Destràni taràf ha prodotto due compact (“MINORdANZE” e “De..STRANI CONFINI”, entrambi del 2002), partecipando a festival, rassegne e progetti teatrali tra Romania, Scozia, Messico, Tunisia e Italia. Tra le collaborazioni illustri, l’affiancamento come spalla a Goran Bregovich e alla sua produzione “Wedding and funeral band”.
Sulla ribalta del Castello di Stenico, un ponte musicale attraverso l’Europa, grazie a Giordano Angeli (sax soprano), Corrado Bungaro (violino), Paolo Longo (tuba), Gianni Morelli (chitarra), Renato Morelli (fisarmonica), Paolo Trettel (tromba); ospiti speciali Aleksey Asenov (fisarmonica), Lucia Maccani (voce), Zarina Asenova (voce) e Elsa Triangi (pianoforte).

In programma musiche tradizionali della memoria europea: klezmer, tzigane, zingare e musiche di F. Chopin, B. Bartók, N. Rota, E. Satie.

L’accesso al castello è possibile a piedi o utilizzando la navetta, con partenza da Trento (max 29 posti) in Piazza Garzetti (ore 19). Fermate previste a Comano Terme: Grand Hotel Terme, Stazione Autocorriere - APT, Piazza mercato, Castel Stenico.
Da Trento è necessario prenotare la navetta. Tale prenotazione é valida anche come prenotazione del concerto. Si accederà al concerto fino all'esaurimento dei posti disponibili.

Castel Stenico, alle porte del Parco
Aggrappato su uno sperone roccioso che guarda a vista l’omonimo paese, proprio alle porte del Parco Adamello Brenta, il Castello di Stenico fu teatro di lotte secolari: tra le sue mura, che appartennero a svariate generazioni di principi e prelati, l’impianto architettonico porta il segno dei poteri che si avvicendarono lungo il corso del tempo. Pochi chilometri in direzione ovest rispetto alla città accompagnano i visitatori sotto le mura di questo maniero, che fu a lungo avamposto del potere dei Principi Vescovi di Trento: la sua posizione, a cavallo di un passaggio obbligato, costituì motivo di contesa strategica nel territorio delle Giudicarie.
Sorto nel XII secolo, il Castello di Stenico mantiene intatto ancora oggi tutto il suo fascino: nella sua mole si coniugano le testimonianze di tanti stili, dal romanico al rinascimentale, come l’impronta delle mani dei notabili che ne tennero in pugno la guida. È, in particolare, il ricordo del potente Bernardo da Cles a lasciare segni notevoli nell’impianto architettonico del castello: la loggia gettata tra i due principali corpi di fabbrica fu una sua realizzazione. Al suo gusto si devono le decorazioni rinascimentali di numerose sale: il fregio della Sala dei Putti, ad esempio, ma anche quello della Sala dei Medaglioni, decorato con figure allegoriche femminili. Ben lontana dalla leggiadrìa lasciata dal Rinascimento è l’atmosfera che si respira, invece, nelle parti più antiche del vecchio maniero; l’austerità del Medioevo si fa palpabile nella Sala del Giudizio e in quella del Consiglio: anticamera delle oscure prigioni, dislocate nella Torre di Bozone.
Oggi il Castello di Stenico è una sede distaccata del Castello del Buonconsiglio e ospita una parte molto ricca delle collezioni provinciali: ritratti del Settecento, mobili e corredi ecclesiastici del Seicento, arredi e manufatti in legno tipici della tradizione trentina. Merita sicuramente una menzione una collezione estremamente curiosa, che trova posto tra le stanze di Castel Stenico: quella composta da un nutrito repertorio di forzieri, chiavi e serrature.


organizzazione: P.A.T. Assessorato alla Cultura Servizio Attività Culturali, Museo Castello del Buonconsiglio - Hanno collaborato: Comune di Stenico, APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta