Dieci cori trentini rendono omaggio a Italo Varner

Musica

Nasceva un secolo fa a Lavis e se ne andava 70 anni dopo Italo Varner, l’indimenticabile autore del testo de La Madonina che, musicato dal grande amico e compaesano Camillo Moser, ha generato un canto dolce e commovente composto nel 1965 e impressosi a tal punto nell’immaginario collettivo da sembrare inserito da sempre tanto nel repertorio dei cori trentini quanto nel patrimonio della nostra tradizione popolare. Ma oltre a questo brano molto noto dedicato al capitello davanti al quale la mamma di Italo, Maria, sostava ogni volta a riposare un po’ recitando una preghiera prima di riprendere la salita verso il Pristol, l’antico quartiere di Lavis dove abitavano i cugini, a Varner dobbiamo le parole di tanti altri canti per voci bianche, cori polifonici e popolari. Per celebrare il doppio anniversario di Italo Varner (1922-1992), la Federazione Cori del Trentino e il Comune di Lavis propongono una serie di concerti finalizzati a promuovere una maggiore conoscenza sia di quest’autore che della sua ricca produzione culturale e delle composizioni musicali di Camillo Moser e Terenzio Zardini, che hanno trasformato i suoi brani in canti. Per ricordare anche il Varner poeta e scrittore di testi teatrali drammatici, il Comune di Lavis proporrà in autunno ulteriori iniziative.
Per quanto riguarda i canti firmati da Varner insieme ai musicisti Camillo Moser e Terenzio Zardini, la rassegna ospitata nell'Anfiteatro del Parco Urbano del Comune di Lavis si aprirà sabato 16 luglio alle 20.30 con il concerto dei Cori Croz Corona di Campodenno diretto dal maestro Giovanni Mariotti e Voci del Bondone di Sopramonte, diretto dal maestro Maurizio Postai. L’introduzione è affidata all’attrice Federica Marchi. Seguirà sabato 23 luglio sempre alle 20.30 il concerto della Corale Bella Ciao di Trento diretta dal maestro Tarcisio Battisti e del Coro Gianferrari di Trento diretto dal Maestro Ivo de Ros, presentati da Marina Rossi, del Comitato Tecnico-Artistico della Federazione Cori del Trentino. Sabato 30 luglio alle 20.30 sarà la volta del Coro La Valle di Sover diretto dal maestro Roberto Bazzanella e del Coro Alpino Trentino di Gardolo, diretto dal maestro Roberto Deflorian. Presenterà Chiara Turrini, attrice. Ancora, sabato 20 agosto sempre alle 20.30, introdotti da Federica Marchi si esibiranno il Coro Rio Bianco di Panchià diretto dal maestro Ivo Brigadoi e il Coro Croz Da la Stria di Spiazzo Rendena, diretto dal maestro Oscar Grassi. L’ultimo concerto dell’omaggio a Italo Varner avrà luogo sabato 27 agosto alle 20.30 con i canti eseguiti, dopo l’introduzione di Chiara Turrini, dai Cori San Romedio di Romeno diretto dal maestro Luigi Deromedis e Castel Pergine, diretto dal maestro Marco Gadotti.

La vita.

Ma chi era Italo Varner? Figlio di Carlo, proprietario della storica “Pasticceria Varner” nei pressi della chiesa e di Maria Magotti, Italo ha un fratello più giovane, Giuseppe (1927-1990), al quale era legatissimo. Frequenta il collegio dei Salesiani dove però gli viene sconsigliato di proseguire il percorso ritenendo che la sua vocazione sia un’altra. All’Oratorio, da giovane, organizza molte iniziative e collabora con la Filodrammatica. Inizia la carriera di commediografo a partire proprio dall’Oratorio con i primi atti unici, in occasione di festività locali particolari, inaugurazioni e convegni. Il suo lancio vero e proprio da scrittore avviene con “El vecio avaro”, al quale segue a poca distanza “Il principe della Selva Nera” (1942). Nello stesso periodo scrive i primi racconti, pubblicati sulla rivista del paese “Gran di pepe”. Finita la guerra risorge anche la filodrammatica. Nel dicembre del 1945 va in scena il suo nuovo lavoro: “Toni set o no set Trentin?”, che riscuote un grande successo di pubblico e di critica. Alla “prima” erano stati invitati tutti i reduci e i prigionieri tornati dalla guerra. Nel 1947 fonda con Enrico Nichelatti e un gruppo di amici il “Coro Scarpon”, che Italo dirige, sciolto alla fine degli anni Settanta, in cui canta anche Camillo Dorigatti. Il coro ottiene numerosi riconoscimenti fra cui il Trofeo Anfora d’Oro del CAI di Adria. Nello stesso anno scrive un atto unico in italiano “Creature che vivono”, che conquista il secondo posto in un concorso nazionale. Si dedica anche al teatro per l’infanzia con “Abicineide” (1958). Negli anni successivi lavora come insegnante alle scuole elementari e alle medie. Conseguita la laurea diventa anche preside. Nel 1953 sposa la pittrice Paola de Manincor e un anno dopo nasce il primogenito Marco, cui si aggiungeranno poi altri due figli: Mauro e Marcello. Continua la sua attività di divulgatore culturale ma si impegna anche in campo sociale e politico. Negli anni 60 inizia il sodalizio con il musicista amico e compaesano Camillo Moser. Scrive testi destinati a cori popolari e cori polifonici ma anche musica sacra. I due si dedicano in particolare al repertorio per l’infanzia: nel 1968 pubblicano per le edizioni Paoline la raccolta “Bambini si canta”. A quest’opera partecipa anche il Maestro Giuseppe Nicolini, che purtroppo ci ha lasciato qualche giorno fa, con il suo “Piccolo coro di voci bianche”, che incide le registrazioni dei brani. Nel 1971 si laurea in lettere a Genova e dal 1975 al 1977 è sindaco di Lavis. Dal 1980 in poi si dedica quasi esclusivamente alla scrittura dialettale componendo tra l’altro “La toresela del Valentin” (1980). Nello stesso anno assume la carica di presidente della ”Associazione culturale lavisana”. Si dedica in seguito alla poesia e pubblica due raccolte in dialetto: “Mi come na menudola”, “Saor de Tera”. Nel 1986 scrive la sua terza commedia dialettale, “Kandi, te sei na forza”, e l’anno seguente assume la regia della Compagnia Filodrammatica Lavisana. Successivamente continua a scrivere testi per la coralità, musicati da Carla Mosca, direttrice del Coro S. Osvaldo di Pergine, e collabora con il Coro delle Piccole Colonne diretto da Adalberta Brunelli. Nel 1988 scrive un nuovo lavoro teatrale, “Na storia per Rosalba”, con musiche scritte dal figlio più giovane, Marcello. Con quest’opera si aggiudica il “Sipario d’oro”. Nel 1989 entra nel Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale. Nel 1991 scrive il suo ultimo lavoro teatrale, “La costa del sol”, con musiche di scena del figlio Marcello, ma non riuscirà a vederne la rappresentazione perché muore l’anno seguente.

Costi

Ingresso gratuito

 In caso di pioggia i concerti si terranno nell'Auditorium comunale di Lavis,