Dietro lo specchio

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2009/2010
Altri Percorsi

Teatrincorso Spazio 14
Dietro lo specchio
I believe in perfection
di Elena Marino
regia Elena Marino
con Barbara Fingerle, Silvia Furlan, Flora Sarrubbo

In una notte come tante, in uno spazio vuoto un corpo si muove, prende quello spazio, lo fa girare vorticosamente fi no allo stordimento, fino alla debolezza estrema che abbandona il corpo nelle mani degli altri, alla ricerca di un’ultima, estrema forma di comunicazione. Il corpo e il suo flusso di pieni e di vuoti, le parole e la loro micidiale capacità di ingabbiare oppure liberare, di costringere o sollevare, di costituire perfette macchine di tortura basate sull’incomprensione, sulla cancellazione, sulla generalizzazione, sulla distorsione della realtà, dei sentimenti, dei problemi.

Dietro lo specchio è uno spettacolo che parla di anoressia, di quell’entità quasi divinizzata che nel mondo del web si fa chiamare “ANA”. Nel lavoro però non viene mai usata la parola anoressia. “Ci guardiamo bene”, scrivono autrice e attrici, “dal portare in scena un personaggio etichettato come anoressica. Perché il linguaggio doloroso che mettiamo in scena riguarda tutti. Lo spettacolo parla di tutti, parla di comunicazione e non-comunicazione, parla di emozioni, di amarezze, di bellezza, di dolore, di dolcezza, di voglia di combattere comunque. L’essere umano non rinuncia mai a comunicare, anche se talvolta si trova costretto a comunicare con un apparente non-linguaggio. Non si tratta di fame o non fame di cibo: è l’impossibilità di essere se stessi che può condurre un essere umano a scegliere, pur non volendo, la morte”. In maniera delicata ma, al contempo, efficace vengono messe in scena rapide sequenze di immagini emozionali, di testi che affascinano, che aprono mondi, stanze che non devono rimanere chiuse, pena il soffocamento.
“Non abbiamo biografi e da illustrare”, dicono ancora le protagoniste di Spazio 14, “solo esperienze da ripercorrere, sequenze di distrazione quotidiana da rallentare per guardarle meglio, meccanismi di difesa e offesa da estrapolare per vederli sotto un’altra luce, per renderci conto da altre ottiche di cosa si tratta. Abbiamo nello stomaco emozioni e sensazioni che chiedono di essere presi in considerazione, di essere messi sul tavolo. Come il cibo. Su quel tavolo intorno al quale la stirpe umana si siede per condividere il cibo, quindi il nutrimento, dunque la vita”.