Dillo con parole mie
Italia, 2002
Titolo originale: Dillo con parole mie
Durata: 108'
Genere: Commedia
Regia: Daniele Luchetti
Cast: Stefania Montorsi, Martina Merlino, Giampaolo Morelli, Marco Piras, Alberto Cucca
Stefania ed Andrea si sono lasciati alla vigilia delle vacanze estive. Perché è accaduto? Secondo Andrea Stefania è una fissata, una che fa pesare giudizi ed opinioni sul prossimo, secondo Stefania, semplicemente Andrea è inaffidabile. Megghy ha quattordici anni ed ha perso (volontariamente) il gruppo di Scout con i quali deve andare in vacanza. Sua madre è in vacanza a sua volta, ed unica possibilità per lei è quella di aggregarsi alla zia Stefania e cercare di convincerla a partire assieme per la Grecia.
di Paolo Boschi
Dopo pellicole come Il portaborse, La scuola e I piccoli maestri Daniele Luchetti torna dietro la macchina da presa con Dillo con parole mie, una briosa e frizzante commedia sentimentale interpretata da Stefania Montorsi, moglie del regista, e da lei sceneggiata a quattro mani in collaborazione con Ivan Cotroneo. Particolarmente efficace lottica bipartita attraverso cui si dipana la trama: la trentenne Stefania, appena abbandonata dal fidanzato Andrea dopo anni di convivenza, si ritrova a trascorrere una vacanza in Grecia e precisamente a Ios, lisola dellamore insieme alla nipote quattordicenne, la cocciutissima Megghy, fortemente determinata a superare il suo blocco sentimentale con la perdita della verginità. Lavventura vacanziera per le due protagoniste costituirà un momento dininterrotto scambio-scontro intergenerazionale, dando avvio ad una commedia degli equivoci a tratti esilarante e dotata di buon ritmo, con le due protagoniste in costante contrapposizione dobiettivi: la zia un po seriosa intenta a comprendere (e superare) le ragioni che hanno portato al fallimento del suo rapporto con Andrea ed al contempo a vigilare sullintegrità della scatenata nipote, che ormai considera la propria verginità un peso troppo pesante da portare sulle sue giovani spalle. Dillo con parole mie prosegue con laffannosa ricerca di Megghy sulle tracce del candidato ideale per la soluzione del suo particolare problema, che viene individuato in un ragazzo molto più maturo di lei, purtroppo in stasi sentimentale per linsopportabile convivenza di lungo corso con la compagna precedente. Sarà proprio zia Stefania, sempre più stressata ed impegnata a perdere i propri (inesistenti) chili di troppo, a riempire di consigli la nipotina per demolire la monolitica ex fidanzata, anche perché ancora carica di risentimento con Andrea, reo di averla mollata definitivamente proprio per il riaffiorare di una vecchia passione. Ma ci muoviamo, è bene ricordarlo, nellambito di una commedia degli equivoci: il finale contrapporrà la coppia scoppiata allinizio della storia e riunita casualmente da Megghy, con la complicità galeotta di Ratatata di Mina, brano cantato a due voci da Stefania ed Andrea in un efficace inserto musical, ideale metafora della disimpegnata ragnatela di cose senza importanza che tengono insieme un rapporto negli anni. Riuscito anche il contrasto tra due protagoniste separate da un vero oceano anagrafico, messe di fronte attraverso un costante flusso di chiacchiere a base di amore, manie, tic lessicali e nevrosi: Luchetti tratteggia le diversità tra la generazione dei contrastati anni Ottanta e quella di fine Novecento rifuggendo qualsivoglia connessione politica o sociale, utilizzando invece riferimenti più disimpegnati ed accattivanti, come le musiche dei mitici Village People o immortali sigle dei primi cartoon nipponici. Delizioso.
Tratto da:
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Tesero