Duo Bae Sae Won Cecilia - Silvia Carta

Musica

Le arie d’opera del più noto melodramma italiano dell’Ottocento salgono sulla ribalta del Castello di Stenico, chiamate in causa nel concerto che, il 18 luglio, vedrà protagoniste il soprano coreano Bae Sae Won Cecilia e la pianista Silvia Carta. Nel programma del concerto, la parte del leone viene affidata proprio alle composizioni di Donizetti, Tosti, Verdi e Puccini, del quale verrà eseguito l’emozionante frammento “O mio babbino caro”, dall’opera “Gianni Schicchi”. Il programma non dimentica, però, anche qualche incursione al di fuori del mondo lirico italiano: tra le arie scelte per l’esecuzione, anche “La Maja dolorosa” di Enrique Granados, “Dove sono i bei momenti” dalle “Nozze di Figaro” di Mozart, oltre a due tipici canti coreani.
Bae Sae Won Cecilia, nata a Seoul, vive in Italia da otto anni, dove si è diplomata in canto al Conservatorio di Verona. Silvia Carta, diplomata con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Vicenza, collabora ormai stabilmente con la cantante.

In programma musiche di W. A. Mozart, G. Donizetti, G. Puccini, G.Verdi, F.P. Tosti, oltre a tipici canti coreani

L’accesso al castello è possibile a piedi o utilizzando la navetta, con partenza da Trento (max 29 posti) in Piazza Garzetti (ore 19). Fermate previste a Comano Terme: Grand Hotel Terme, Stazione Autocorriere - APT, Piazza mercato, Castel Stenico.
Da Trento è necessario prenotare la navetta. Tale prenotazione é valida anche come prenotazione del concerto. Si accederà al concerto fino all'esaurimento dei posti disponibili.

Castel Stenico, alle porte del Parco
Aggrappato su uno sperone roccioso che guarda a vista l’omonimo paese, proprio alle porte del Parco Adamello Brenta, il Castello di Stenico fu teatro di lotte secolari: tra le sue mura, che appartennero a svariate generazioni di principi e prelati, l’impianto architettonico porta il segno dei poteri che si avvicendarono lungo il corso del tempo. Pochi chilometri in direzione ovest rispetto alla città accompagnano i visitatori sotto le mura di questo maniero, che fu a lungo avamposto del potere dei Principi Vescovi di Trento: la sua posizione, a cavallo di un passaggio obbligato, costituì motivo di contesa strategica nel territorio delle Giudicarie.
Sorto nel XII secolo, il Castello di Stenico mantiene intatto ancora oggi tutto il suo fascino: nella sua mole si coniugano le testimonianze di tanti stili, dal romanico al rinascimentale, come l’impronta delle mani dei notabili che ne tennero in pugno la guida. È, in particolare, il ricordo del potente Bernardo da Cles a lasciare segni notevoli nell’impianto architettonico del castello: la loggia gettata tra i due principali corpi di fabbrica fu una sua realizzazione. Al suo gusto si devono le decorazioni rinascimentali di numerose sale: il fregio della Sala dei Putti, ad esempio, ma anche quello della Sala dei Medaglioni, decorato con figure allegoriche femminili. Ben lontana dalla leggiadrìa lasciata dal Rinascimento è l’atmosfera che si respira, invece, nelle parti più antiche del vecchio maniero; l’austerità del Medioevo si fa palpabile nella Sala del Giudizio e in quella del Consiglio: anticamera delle oscure prigioni, dislocate nella Torre di Bozone.
Oggi il Castello di Stenico è una sede distaccata del Castello del Buonconsiglio e ospita una parte molto ricca delle collezioni provinciali: ritratti del Settecento, mobili e corredi ecclesiastici del Seicento, arredi e manufatti in legno tipici della tradizione trentina. Merita sicuramente una menzione una collezione estremamente curiosa, che trova posto tra le stanze di Castel Stenico: quella composta da un nutrito repertorio di forzieri, chiavi e serrature.


organizzazione: P.A.T. Assessorato alla Cultura Servizio Attività Culturali, Museo Castello del Buonconsiglio - Hanno collaborato: Comune di Stenico, APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta