«E malediranno il giorno in cui partoriranno»

Convegno

Mercoledì 16 aprile, alle 17,30, a Trento, nella Sala dell'Aurora di Palazzo Trentini (Via Manci 27), lo storico tedesco Marco Picone Chiodo interverrà su "’e malediranno l'ora in cui partorirono’ L’odissea tedesca negli anni 1944-1949 ", ricostruendo la terribile vicenda storica della deportazione delle popolazioni germaniche dall’Europa centro-orientale negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale.

Dall’ottobre 1944, partendo dalla Prussia orientale e ocidentale, per poi estendersi alla Slesia, Boemia, Moravia, Slovacchia, Polonia, Volinia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Voivodina, Transilvania, Banato e Ungheria insomma, tutta l’Europa centro-orientale , iniziava la deportazione delle popolazioni tedesche, che da molti secoli pacificamente vi abitavano, dai territori progressivamente occupati dall’Armata rossa.
Quando poi, nel 1945, le ostilità cessarono, sull’esempio di quanto era già stato iniziato negli ultimi mesi di guerra, ne venne messa in atto la “liquidazione”: linciaggi, sevizie, massacri indiscriminati, senza distinzione alcuni fra nazisti e antinazisti, colpevoli e innocenti, militari e civili, uomini e donne, adulti, vecchi e bambini. Per l’occasione vennero rimessi in funzione anche alcuni dei lager nazisti.
Su questa drammatica pagina della storia europea per molti anni è sceso un velo di censura. Una censura recentemente spezzata grazie a Im Krebsgang, l’ultimo romanzo del noto scrittore tedesco Günther Grass (da poco tradotto in italiano da Einaudi con il titolo Il passo del gambero).
Nell'Europa centrale, queste pulizie etniche hanno fatto si che gli stati siano diventati più omogenei che dopo la fine della Prima guerra mondiale. Si tratta del più massiccio esodo di popolazione che la storia europea abbia mai conosciuto. La conseguenza è, come ha scritto Sergio Romano, che "per la prima volta nella storia moderna dell'Europa centro-orientale i confini di uno stato coincidono spesso con i confini linguistici e culturali di una nazione".
Le cifre sono terribili: 16.500.000 tedeschi espulsi dai terrirori dell’est e quasi 2.500.000 di morti per stenti, maltrattamenti, sevizie, esecuzioni capitali. Cittadini comuni, incolpevoli della barbarie nazista, “vittime” che vanno ad aggiungersi alle “vittime” di altri popoli, ma che, a differenza di questi, non solo sono state dimenticate, ma quasi addiurittura negate.

Marco Picone Chiodo, nel 1988 ha pubblicato per i tipi di Mursia-E malediranno l'ora in cui partorirono, uno dei pochi libri editi in Italia che documenta questa atroce vicenda.

La conferenza fa parte del ciclo "Il cuore di tenebra del continente. Esodi, migrazioni e deportazioni nell'Europa del Novecento".

Il Novecento europeo è stato segnato da varie deportazioni di popolazioni e da pulizie etniche, di cui oggi si ha una più generale consapevolezza dopo le vicende jugoslave del decennio passato.
Numerose, purtroppo, sono queste vicende, tanto terribili quanto spesso non ben conosciute: dalle deportazioni degli ebrei, preludio della Soluzione Finale, a quelle operate dai sovietici di polacchi, baltici e dei popoli del Caucaso, per arrivare al terribile destino dei tedeschi dell'est dopo il 1945, riportato di prepotenza in primo piano da Im Krebsgang, l'ultimo e recente romanzo del noto scrittore tedesco Günther Grass (appena tradotto in italiano da Einaudi con il titolo Il passo del gambero).
Nell'Europa centrale, queste pulizie etniche hanno fatto si che gli stati siano diventati più omogenei che dopo la fine della Prima guerra mondiale. Questo processo è avvenuto al prezzo di sofferenze indicibili pagate dalla popolazione e per anni è stato sottaciuto.
I tedeschi sono stati costretti con la forza ad abbandonare la Polonia, Boemia e la Prussia, i polacchi delle province orientali sono stati trasferiti ad occidente e la stessa Polonia è stata spostata a ovest, gli ungheresi hanno lasciato la Slovacchia, i tedeschi della Romania sono stati deportati in Unione Sovietica e gli ebrei sono stati sterminati o sono stati costretti ad emigrare. Si tratta del più massiccio esodo di popolazione che la storia europea abbia mai conosciuto. La conseguenza è, come ha scritto Sergio Romano, che "per la prima volta nella storia moderna dell'Europa centro-orientale i confini di uno stato coincidono spesso con i confini linguistici e culturali di una nazione".
Questo ciclo di conferenze si propone di fornire una informazione puntuale e aggiornata su una delle pagine meno conosciute della storia del Novecento europeo.
Di seguito il programma di massima del ciclo:
22 gennaio - Marco Buttino: In fuga. Percorsi della violenza
29 gennaio - Fernando Orlandi: Dalla Vistola alle steppe del Kazakhstan. Le deportazioni die polacchi
12 febbraio - Camillo Zadra: Il Trentino e i suoi profughi
5 marzo - Carla Tonini: Operazione Madagascar
19 marzo - Christoph von Hartungen: Le opzioni
2 aprile - Pietro Merkù: La questione dei Sudeti
16 aprile - Giovanni Bensi: Pulizia etnica in Unione Sovietica
30 aprile - Marco Picone Chiodo: "E malediranno il giorno in cui partoriranno"
7 maggio - Fabrizio Cambi: Il cammino del gambero
14 maggio - Arrigo Petacco: L'esodo degli italiani
21 maggio - Gianluigi Bozza: Il cinema


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale