Ecco un uomo libero
Teatro Stabile di Trieste - La Contrada
Ecco un uomo libero
di Tom Stoppard
traduzione di Filippo Ottoni
con Paolo Ferrari, Maria Paiato, Ariella Reggio
regia di Francesco Macedonio
Come molti fra i testi di Stoppard, "Enter a free man" propone uno studio d'ambiente e dei personaggi che vi agiscono: la vicenda si svolge parte in un pub, parte nella casa del protagonista, Riley, ove vivono la moglie Parsephone e la figlia Linda.
Riley, inventore incompreso, vive con i soldi che settimanalmente gli passa la figlia; Parsephone si è da tempo rassegnata ad una esistenza incolore; Linda rincorre avventure d'amore che si concludono regolarmente in cocenti delusioni.
Mey, vista la possibilità di sfruttare la sua ultima invenzione, decide di abbandonare moglie e figlia, andandosene da casa. Socio in questa impresa è Harry, uno sconosciuto incontrato al pub, che ha promesso di fornire i capitali necessari. Anche Linda, intanto, decide di andarsene per seguire il nuovo fidanzato. Parsephone pare accettare con tenera indulgenza la disgregazione della famiglia; del resto sa che la vita riserva continue sorprese... "Enter a free man" è una commedia particolarmente interessante per l'adozione di inconsuete tecniche linguistiche e drammaturgiche. Colpisce l'uso di una scena a metà strada tra il realistico e il simbolico, ove la compresenza del pub e della casa rende impossibile demarcare con precisione la linea di confine tra i due ambienti. Forte di questa invenzione, Stoppard costruisce un dialogo simultaneo che intreccia le scene con un "montaggio incrociato", che risente di forme stilistiche più tipiche del cinema. Anche il dialogo, spesso crudo e aspro, rivela una interessante commissione di realismo e grottesco, con un utilizzo straniante della lingua, che meglio consente di osservare, con occhio distaccato, la fisionomia dei personaggi. Ne emerge, fra i toni malinconici e il continuo contrappunto umoristico, un'analisi disincantata del mondo contemporaneo, non ignara della lezione di Harold Pinter. La commedia, mentre sospinge lo spettatore a confrontarsi con realtà scomode - il fallimento della famiglia e la durezza dei rapporti sociali - tratteggia con affetto e ironia l'inevitabile, prevedibile, esito dei nostri slanci di libertà.
Biglietti in vendita presso:
- gli sportelli delle Casse Rurali Trentine fino alle ore 15.30 del giorno della rappresentazione o del giorno precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o domenica
- presso il Teatro Sartori il giorno dello spettacolo dalle 18.00 alle 21.00
Tom Stoppard
Il cui vero nome è Tomas Straüssler, è nato a Zlín, in Cecoslovacchia, nel 1937. Dopo essersi trasferito con la famiglia a Singapore, ha vissuto in India ove ha preso il cognome del secondo marito della madre. Giunto in Inghilterra nel 1946, vi compie studi e lavora come giornalista fino al 1960, anno in cui scrive la prima commedia. "A Walk on the Water" (che diverrà poi in un'edizione rivista "Enter A Free Man", rappresenta per la prima volta nel 1968). Pur essendo l'inglese la sua seconda lingua, Stoppard è uno dei più raffinati sperimentatori teatrali anglosassoni dei nostri giorni; al centro dei suoi drammi vi è un particolare gioco linguistico che si avvale di costanti citazioni dei classici e di una sorta di sfasamento tra i vari significati delle parole. Con "Rosencrantz e Guildestern Are Dead", messo in scena prima all'Edinburgh Festival Fringe nel 1966 e poi al National Theatre nel 1967, vince numerosi premi. Negli anni successivi scrive molti testi di successo, tra i quali jumpers (1972), Travesties (1974), Every Good Boys Deserves a Favour (1976), The Real Thing (1982), Hapgood (1988), Arcadia (1993), The Invention of Love (1997). Ha al suo attivo anche numerosi adattamenti da Cechov, Ibsen, Schnitzler e Molnár, e varie sceneggíature cinematografiche: per il film Shakespeare in Love ha ottenuto il premio Oscar nel 1998. Tom Stoppard appartiene alla generazione che ha contribuito a rinnovare e rivitalizzare profondamente la scena inglese. Accanto alla nascita di nuove compagnie e di registi volti alla ricerca e alla sperimentazione, fondamentale è stato l'intervento di drammaturghi come John Osbome, Amold Wesker, Peter Shaffer, Harold Pinter e, per la generazione più giovane, Edward Bond, Peter Nichols, David Hare. Questo gruppo di autori ha contribuito alla ricerca di nuove soluzioni drammatiche, insistendo sia sulle tecniche di scrittura teatrale, sia sull'adozione di soluzioni sceniche ricche di carica polemica e provocatoria.
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Ala - Casse Rurali Trentine