Eduard Habicher. New Sculptures
Eduard Habicher, nato nel 1956 a Malles in Val Venosta (Bolzano), diplomato allaccademia di belle arti a Firenze, vive e lavora a Bolzano, si presenta al pubblico trentino con nuove sculture, alcune delle quali di grande formato. Sono opere realizzate appositamente per gli spazi della galleria. Le lamine di acciaio si intrecciano con alcune parti dipinte di rosso e altre sono abbinate al vetro di murano o al legno combusto
Ci sono sculture che ricreano lo spazio attorno ad esse; altre che lo abitano. Se dovessimo riassumere quasi con uno slogan l'opera di Eduard Habicher, probabilmente questa sarebbe la definizione più calzante. E tuttavia, sarebbe una definizione come tutte le sintesi estreme che non tiene conto di un aspetto fondamentale nella poetica di Habicher: questo stare delle sue opere nello spazio e nei luoghi fisici per i quali esse sono state specificamente create (abitazioni, luoghi pubblici o privati, istituzioni), non è mai uno stare immobile.
Leggerezza e profondità, dunque. Ri-creazione dello spazio e suo superamento. E, proprio grazie a questo, la demolizione della tradizionale sacralità dell'arte scultorea, in favore invece di opere che interagiscono con l'ambiente e con le persone.
La personale allestita dalla Galleria Buonanno Arte Contemporanea di Mezzolombardo rappresenta un'ottima occasione per accostarsi al lavoro di Habicher e alla sua attualissima ricerca, capace di fornire stimoli importanti, in linea con quella implosione del mondo che spesso sembra sul punto di verificarsi in questo inizio di terzo millennio.
La mostra alla galleria Buonanno Arte Contemporanea è stata creata espressamente per questa occasione. Sono 10 sculture alcune di grande formato. Lamine di acciaio, acciaio verniciato, vetro di Murano e legno combusto sono i materiali utilizzati da Habicher anche per questa serie di opere (Nuove sculture). Su tutto, un rosso carminio con il quale i materiali si intrecciano, forzando l'occhio in una prospettiva metaforica di forte impatto emotivo.
L'impressione generale è quella di un ordine non eccessivamente forzato, quasi un ordine casuale: un effetto voluto dall'artista, che rifugge da un eccessivo razionalismo e costruisce occasioni in cui lasciare libera la sua (e la nostra) intuizione. Razionalità e libertà, dunque, sono precisamente i due termini solo apparentemente in opposizione in cui opera Habicher.
L'abbinamento fra materiali antitetici (acciaio, vetro colorato e legno combusto) determina il senso di leggerezza dell'opera, che spesso sembra annullare la forza di gravità. Questo, d'altra parte, è precisamente il senso della ricerca di Eduard Habicher, che lavora da sempre appunto sui pesi e sulle forze. Non si tratta solo, com'è evidente, di una ricerca puramente formale: la leggerezza e l'antitesi creata dai materiali diversi ricreano l'eterna lotta fra verità e finzione, fra realtà e illusione.
In occasione della mostra verrà edito un catalogo con il testo critico di Giovanna Nicoletti Direttrice della Galleria Civica Giovanni Segantini di Arco.
La galleria Buonanno Arte Contemporanea aderisce alla Giornata del Contemporaneo indetta da Amaci(Associazione dei Musei dArte Contemporanei Italiani).