Ensemble vocale-strumentale Continuum

Musica classica

37° Festival di Musica Sacra

Ensemble vocale-strumentale Continuum
Direttore Luigi Azzolini

Armando Franceschini (*1946)
La Passion, Oratorio in tre parti su testi di autore anonimo presi dal Laudario di Tonone de Leporibus (1526), per Soli, Coro misto, Coro maschile, Gruppo madrigalistico femminile ed Ensemble strumentale
(Prima esecuzione assoluta su commissione della Provincia autonoma di Trento)

PERSONAGGI E INTERPRETI
Maria: Sabina Willeit, mezzosoprano
Maddalena: Clara Sattler, soprano
Giovanni: Guido Trebo, baritono
Gesù: Federico Serafin, voce bianca
Turba: Coro misto
Coro dei battuti: Coro maschile
Pie donne: Gruppo madrigalistico femminile

Ensemble Vocale Continuum
Soprani: Barbara Lui, Anna Pellizzari, Michela Pizzolato, Sylva Pozzer
Contralti: Elena Croci, Giulia Gabrielli, Francesca Martinelli, Rossana Verlato
Tenori: Giovanni Dattolo, Moreno Finotelli, Sandro Miori,
Daniele Morandini, Alessio Tosi, Luca Visani
Bassi: Agostino Bort, Paolo Deanesi, Simone Marchesini, Marco Petrolli, Guido Trebo, Ivo Rizzi

Ensemble Strumentale Continuum
• Quintetto d’ottoni
Tromba: Fabiano Cudiz
Tromba: Flavio Bergamasco
Corno: Vladimiro Cainero
Trombone: Gianluca Scipioni
Basso Tuba: Stefano Ammannati

• Trio d’archi
Violino: Vincenzo Quaranta
Viola: Claudio Pavolini
Violoncello: Francesco Ferrarini

Arpa: Marianna Lazzarini
Percussioni: Roberto Pangrazzi
Costumi: Chiara Defant
Lighting designer: Mariano de Tassis
Progetto scenico: Romano Perusini
Sceneggiatura: Giuseppe Calliari
Direttore: Luigi Azzolini

Ensemble Vocale Continuum nasce nel 2003 sulla base di un progetto culturale, concepito e promosso da Luigi Azzolini, volto allo studio e alla valorizzazione di composizioni corali moderne e contemporanee per lo più inedite e alla riscoperta e valorizzazione di pagine classiche poco frequentate.
Così l’Ensemble Vocale Continuum ha inciso e riproposto musiche rare del periodo classico (da Mathias Ploner a Pietro Gnocchi) e moderno (da Bruno Maderna a Renato Dionisi). Numerose sono anche le incisioni in prima esecuzione assoluta di opere contemporanee (Nicola Straffellini, Emilio Galante, Giovanni Sollima, Giorgio Battistelli, Marco Gommoni) e le collaborazioni con varie compagini strumentali (tra cui Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Orchestra Cantelli di Milano, I Virtuosi Italiani) e le esibizioni in tournée in varie città europee. L’Ensemble Vocale Continuum è preparato e diretto, fin dalla sua costituzione, dal M° Luigi Azzolini.

Luigi Azzolini, dopo essersi brillantemente diplomato in violino e viola presso il Conservatorio di Padova si perfeziona con Borciani, Janssenn, Farulli, Cannoni e intraprende studi di analisi e composizione. L’attività concertistica lo vede impegnato in festival e stagioni in Italia, Germania, Austria, Belgio, Francia, Inghilterra, Svizzera, Russia e Giappone grazie alla collaborazione con prestigiosi enti italiani e stranieri. Parallelamente si dedica alla direzione di coro e d’orchestra, in modo particolare alla ricerca e allo studio del repertorio vocale e corale/strumentale. Dal 1985 è direttore del Coro Polifonico Castelbarco, dal 2000 del Coro del Teatro Sociale di Trento. Nel maggio del 2003, debutta alla direzione dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano e nel 2004 è maestro collaboratore presso il Teatro di Losanna. È docente al Conservatorio di Musica “C. Monteverdi” di Bolzano.

Armando Franceschini ha compiuto gli studi musicali con Andrea Mascagni e Niccolò Castiglioni, diplomandosi in Musica Corale e Composizione. Autore di musiche corali, cameristiche e per orchestra. Ha svolto studi di ricerca storica, filologica e interpretativa attraverso la revisione e la pubblicazione dell’opera omnia di Francesco Antonio Bonporti.

È stato direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Trentina, fondatore e direttore dell’ensemble vocale “Il Virtuoso Ritrovo”, col quale ha svolto una notevole attività concertistica in Italia e all’estero. Attualmente fa parte della commissione artistica dell’orchestra “Haydn” e dell’Associazione musicale “Antonio Pedrotti”. Ha svolto attività didattica presso i Conservatori di Mantova e Parma e, dal 1982, è stato titolare della cattedra di Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione presso il Conservatorio di Trento del quale, dal 1989 al 2005, ha assunto anche la direzione.

La Passion
I testi de La Passion sono tratti dal Codice 1708 della Biblioteca Comunale di Trento, copiato e utilizzato dai membri della Confraternita dei Battuti. Il Codice contiene un laudario del 1526 di Tononus de Leporibus di Fiavé di Lomaso in Trentino e un frammento di laudario del secolo XV.
Tre sono le laudi assemblate nella partitura: Cescadun si pianza cum dolor è basata sul racconto evangelico della Passione, Cum voi Madalena piansezeve è lamento di Maddalena e Maria ai piedi della croce, O filiolo, filiolo, filiolo è il pianto di Maria. Sono fatte dunque interagire due laudi liriche, che pongono in primo piano la voce delle donne, con una lauda epicodrammatica, nella quale momenti narrativi si alternano a dialoghi tra personaggi.
Ne La Passion il compositore Armando Franceschini mette in atto una scrittura capace di recuperare un tempo rituale, così da farci leggere dietro i fatti, dietro i racconti. Il tutto nella ricerca di una forte semplicità, di una essenzialità rigorosamente perseguita, in un linguaggio modale che è al tempo stesso arcaico e reinventato, risultato di una severa selezione, rifuggendo l’effetto plateale tanto quanto l’artificio intellettualistico. Accade che l’elemento drammatico, il farsi presenti degli avvenimenti narrati, si defili sullo sfondo, e il primo piano sia preso dagli altri gradi di rappresentazione: il movimento amoroso e dolente delle Marie, la Madre e la Maddalena, e l’Arma Christi, ovvero gli strumenti della Passione.
Sono gli elementi scenografici mobili realizzati da Romano Perusini a indicare le tappe del dramma, nella loro stilizzazione simbolica, a disegnare lo spazio insieme con la regia luministica di Mariano de Tassis. Le due Marie convergono ai piedi della croce dopo aver percorso ciascuna il proprio dolore, mentre la croce si carica dei segni della Passione: la corona di spine, la scala, la spugna, la lancia.
La Passion si articola in tre parti, con apprezzabili simmetrie e equilibri, tra momenti solistici, corali, dialogici, narrativi, fino al rimando alla pratica vocale processionale. La prima sezione culmina nel Crucifia, ampio coro ostinato che impone visivamente il supplizio, la seconda è dialogo raccolto, cameristico, di Gesù trasfigurato in bambino, voce bianca, con la Madre e il discepolo Giovanni, la terza commenta la morte di Cristo attraverso l’ampio duetto di Maria e della Maddalena e la partecipazione delle pie donne, chiosa delle parole della Madre e poi profezia di salvezza.
Il coro misto interpreta la turba, il gruppo maschile la Confraternita dei Battuti, promotrice delle Passioni, qui come allora nel ruolo di historicus. Un gruppo di voci femminili dà voce alle donne. Gli strumenti si associano alle voci soliste e ai gruppi corali con netta individuazione timbrica e espressiva: gli ottoni si uniscono ai Battuti, gli archi a Maria madre, l’arpa segna l’apparire della Maddalena. Il racconto e la meditazione si dilatano così su piani differenziati, che la posizione dei gruppi e dei soli evidenzia, marcando il valore simbolico dei gesti musicali.
Giuseppe Calliari


organizzazione: Associazione Festival Musica Sacra - In collaborazione P.A.T. Assessorato alla Cultura, Cassa Rurale Bassa Vallagarina