Europa Aperta. Una storia di artisti, culture e linguaggi a confronto
espongono gli artisti: Aickele Burkard, Albanesi Gabriele, Armengol Nuria, Baumgart Bernd, Binini Alessandra, Braga Nicoletta, Castelli Sabina, Dalponte Paolo, Ekstrom Roland, Galbusera Renato, Galimberti Carlo Adelio, Giorgetti Chiara, Grasselli Stefano, Hannu Palosuo, Heidi Hirvonen, Hoheisel Reinhard, Hozo Irfan, Iglesias Angel Miguel, Jannelli Maria, Kirbis Dusan, Klora Norbert, Kocica Jiri, Martinez Pedro Silva, Navarro Davila Inigo, Okorn Ziga, Pedrazzi Massimo, Pérez Hidalgo Yonel, Popov Borisovich Vitalij, Ragionieri Alessandra, Rubino Giovanni, Sommariva Roberto, Tartarotti Paolo, Triebsch Hans Joachim, Valbuena Eduardo Núñez, Vecchio Virgilio, Vinciguerra Saverio, Wolfgang Lehmann, Wolfgang Menz, Zec Safet.
in rappresentanza dei Paesi: Italia, Germania, Slovenia, Messico, Cuba, Spagna, Finlandia, Svezia, Russia e Bosnia Erzegovina
E U R O P A A P E R T A
UNA STORIA DI ARTISTI, CULTURE E LINGUAGGI A CONFRONTO
Si tratta veramente di Europa perché si tratta veramente di arte. Infatti questa rassegna di trentanove artisti (mai questo numero ignorato nella simbolica fu più importante!) costituisce in sé lallestimento di una vera e propria ricerca. Ci troviamo di fronte alla ricerca di un segreto, non solo perché in fondo è sempre questa la spinta propulsiva dellarte, ma anche perché la caratteristica comune a queste creazioni è quella dellopera aperta. Nel senso più profondo del termine. Quando cioè aperto significa disponibile a più interpretazioni o, forse, ancor meglio, comprensibile solo attraverso molte e diverse piste e chiavi di lettura. Dunque, alla fine, mai del tutto scopribile, identificabile. Larte qui più che mai si presenta come un percorso che non ha approdi definitivi, ma che ad ogni tappa appare rivelatore di nuovi luoghi, di nuovi orizzonti di sguardo e di senso. La verità ultima resta sempre nascosta, non si dà, si costituisce nella sua nudità come un segreto. Così è il cuore dellEuropa, mai compiutamente rivelato in tutte le sue fibre, eppure forte di una sorta di energia moltiplicatrice che proviene da ogni vena, da ogni arteria della sua storia in tutti i sensi intesa. Queste vene sono così intrecciate e così spesso apparentemente lontane, così particolari nella loro individuazione e nello stesso tempo così legate una allaltra da elementi generali, universali, ricorrenti. E utile notare che questi trentanove artisti sono in grado di rappresentare un linguaggio comune evitando però con sorvegliata attenzione di scivolare nella grande palude dellomologazione consumistica che attrae come seducente sirena anche tanta parte della sperimentazione artistica contemporanea. Sembra che senza tanti proclami qui si fondi un discorso che rifuggendo da illusorie logiche identitarie si ponga criticamente nei confronti di quel livellamento globalizzante antitetico e antagonistico alla creatività e allinvenzione. E che cosa dobbiamo aspettarci dallEuropa se non questa dimensione critica, stimolatrice delle diversità? In che cosa deve consistere il proprium della nuova Europa unita se non in quella apertura che larte può far lievitare fino a farla diventare vera, non illusoria, non egoistica identità? Parliamo di unapertura che non è necessariamente connotabile con il termine di avanguardia, in particolar modo oggi, in questo tempo nel quale la trasgressione si è addomesticata e la provocazione è diventata perfino patetica, quando tutto fa spettacolo e tutto è diventato merce. Anzi lapertura, di cui parliamo, lapertura di questa rassegna va in certo qual senso controcorrente, ritrova, reinventa e fa tesoro delle differenze che emergono, considerandole alla stregua di imbarcazioni pronte a solcare comunque lo stesso mare.
Mario Cossali
organizzazione: Arci del Trentino - Arci di Brentonico - Comune di Brentonico