Ferdinando

Teatro

Stagione Teatrale di Cavalese, Tesero, Predazzo 2006/2007

Gli Ipocriti Compagnia Teatrale
Ferdinando
di Annibale Ruccello
con Isa Danieli, Luisa Amatucci, Giuliano Amatucci e Adriano Mottola
regia di Annibale Ruccello

Il testo che ha rivelato fuori dalla ristretta cerchia dei suoi estimatori un giovane ma già grande drammaturgo napoletano morto troppo presto.
A dare voce al mondo visionario di Ruccello la più grande delle attrici partenopee, Isa Danieli, per uno spettacolo pensato come una dedica.

Capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello, Ferdinando fu giudicato uno degli spettacoli più significativi della stagione ’85/’86 e lo stesso avvenne in occasione la ripresa, nel 1996, a dieci anni dalla morte dell’autore.

Il Regno delle Due Sicilie è appena caduto: Donna Clotilde (Isa Danieli), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia.
È con lei donna Gesualda, una cugina povera che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera.
I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici, divenuto ormai ospite fisso della villa. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza – sono parole di Ruccello – “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
«Non mi interessava minimamente – spiegava l’autore – realizzare un dramma storico. Accanto a questa lettura più palese e manifesta prende corpo l’analisi e il tentativo fotografico di messa in evidenza dei rapporti affettivi intercorrenti fra quattro persone in isolamento coatto. Gli odi, i desideri, le bramosie sessuali, le vendette, le sopraffazioni, le tenerezze, gli abbandoni, fra quattro personaggi, tutti perduti, dannati da una storia diversa per ognuno, ma sempre inclemente e perfida. La forma utilizzata per narrare queste intenzioni è inizialmente quella del vecchio romanzo verista (o semplicemente realista) che lentamente si degrada in romanzo d’appendice, se non in romanzo vero. È come se da Verga o da De Roberto (ma in qualche modo anche da Mann) passassimo, senza accorgercene a Carolina Invernizio, a Collins, a Huysmans. E questo degradarsi della forma narrativa va di pari passo con il degradarsi della vicenda e dei personaggi».

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita:
• dal 20 novembre presso gli sportelli delle Casse Rurali del Trentino fino alle ore 16.00 del giorno dello spettacolo
• Presso il teatro il giorno dello spettacolo ore 20.30-21.00


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comuni di Cavalese, Predazzo, Tesero