Festa della fratellanza

Manifestazioni ed eventi

30ª edizione
...Oggi è più che mai il momento di parlarci, di incontrarci per ricordare, di costruire il nostro futuro con l’aiuto di tutti, di educare i giovani alla pace...

Echi di pace sui luoghi di guerra
Domenica 19 agosto a Passo Tonale e Passo Paradiso, luoghi simbolo della Guerra Bianca, torneranno a risuonare, in occasione della 30ª Festa della Fratellanza, gli echi della pace È un compito non facile e che può apparire persino scoraggiante di fronte alla realtà di un mondo che vive, in molte sue aree, una condizione di conflitto permanente, quello di testimoniare la necessità e l'urgenza di sostituire il linguaggio delle armi con parole di pace. Ma è proprio questo il compito che i promotori della Festa della Fratellanza, ad iniziare dall'indimenticato cav. Emilio Serra che con il presidente dei Kaiserjäger austriaci Kurt Steiner organizzarono la prima edizione, si sono assunti a nome di tutti i caduti. Quelli, italiani ed austriaci, morti su queste montagne, e quelli di tutti gli altri conflitti che alla Grande Guerra seguirono e che ancora oggi insanguinano varie parti del pianeta. Il sorriso di Serra e Steiner, il fraterno abbraccio delle loro diverse divise, è l'immagine emblema di un incontro fra ex nemici, il “logo” di un percorso di riconciliazione che vuole affermare la possibilità della pace. Un messaggio attuale, come dimostra la drammatica realtà dei conflitti in corso nel mondo (oltre cinquanta) che la Festa della Fratellanza e il suo comitato organizzatore, che vede unite istituzioni pubbliche (Regione, Provincia, Comune di Vermiglio) ed alcune espressioni del volontariato (Gruppo Alpini e Museo della Guerra Bianca di Vermiglio) non si stancano di diffondere, rivolgendolo in modo particolare ai giovani. Onorare insieme i caduti su entrambi i fronti fu la vera e più grande vittoria che la straordinaria vita di Emilio Serra ci ha consegnato, un'eredità affidata proprio alle giovani generazioni, nelle quali oggi più che mai è riposta la speranza di un superamento dei nazionalismi, delle divisioni etniche e religiose, di un'interpretazione della convivenza capace di mettere al primo posto i valori universali del rispetto delle diversità e di declinare, nella vita e negli atti di ogni giorno, l'individuale senso di responsabilità. In questo senso la Festa della Fratellanza non può essere considerata solo una “parata di ex”, quasi fosse un nostalgico ritrovarsi di uomini con i ricordi ancora bloccati in trincea. No, la Festa della Fratellanza è un megafono aperto sull'enorme ingiustizia della guerra, di tutte le guerre, e il richiamo al sacrificio dei soldati che quassù persero la vita un “manifesto” contro la cultura della sopraffazione, della conquista, della cancellazione dei diritti umani e della negazione della vita che è sottesa ai conflitti. Quelli di ieri e quelli di oggi. Una riflessione, questa, che si rispecchia nell'originale intento con il quale la Festa della Fratellanza venne promossa e che trova oggi, a distanza di trent'anni, e proprio qui, a Vermiglio, nel nuovo Museo della Guerra Bianca, un luogo eletto e “sacro”, un'occasione preziosa per rileggere, attraverso la cronaca di queste trenta edizioni della manifestazione, le radici etiche e profondamente umane e civili che hanno animato e continuano ad animare la consapevolezza della supremazia della pace, un sentire che nasce dal non voler dimenticare. Ricordare, infatti, è il primo passo per non ripetere gli errori del passato, perché le società che hanno perso la memoria mettono in gioco il proprio futuro e la possibilità di un ordinato sviluppo.
C'è anche questo nel nuovo Museo della Guerra Bianca di Vermiglio, evoluzione di quel museo nato dall'instancabile lavoro di recuperante, bonificatore e testimone di Emilio Serra.

Un museo che testimonia tutte le sofferenze patite da Vermiglio durante la Prima Guerra Mondiale, il dramma dell'evacuazione, con 1500 persone internate nella baraccopoli di Mitterndorf, nell'Austria Superiore, da dove i sopravvissuti tornarono trovando un paese distrutto. Ben 80.000 sono gli ordigni lasciati sul terreno dai belligeranti di allora e resi inoffensivi, in cinquant'anni di lavoro, da Serra. Il Museo rende omaggio e testimonianza, al di là di ogni retorica, dell'enorme contributo personale da lui dato a Vermiglio. Né va dimenticato il grande aiuto che diede per il recupero e l'identificazione dei resti di molti soldati, cosa che gli valse il prestigioso riconoscimento della “Croce Nera”. Ora quell'instancabile opera seguita al tacere dei cannoni prosegue nel solco glaciale dell'alta Valle di Sole con le nuove operazioni di bonifica di alcuni siti in quota ad opera della Provincia autonoma di Trento. Altri reperti bellici saranno recuperati dai ghiacciai delle Lobbie e del Presena, contribuendo con ciò a completare non solo l'azione di “ripristino ambientale” iniziata da Emilio Serra ma anche il percorso che con il Progetto Memoria promosso dalla stessa Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Museo della Guerra di Rovereto, la Soprintendenza dei beni culturali ed altri, si propone di contribuire alla creazione di una maggiore conoscenza collettiva della nostra storia. Con l'inaugurazione, avvenuta lo scorso anno, del nuovo Museo della Guerra Bianca, ospitato presso il Centro culturale, Vermiglio rafforza il proprio ruolo di “sentinella della pace”, un avamposto della convivenza che parla alle coscienze di tutto il mondo. Ma Vermiglio, in occasione di questa trentesima Festa della Fratellanza, sarà anche il centro di una riflessione storica più allargata sugli eventi bellici di quasi un secolo fa. Momenti significativi della manifestazione saranno, infatti, la presentazione del libro “1915 Monti Scarpazi” del giornalista Luigi Sardi, la lettura di alcuni brani di guerra da parte dei ragazzi delle Scuole Elementari di Carzano, la relazione storica di Udalrico Fantelli, presidente del Museo della Guerra di Pejo, sulle attività belliche sul fronte della Presena e la presenza del Coro Presanella.
Carlo Daldoss Sindaco di Vermiglio Achille Serra Museo della Guerra Bianca
Franco Panizza Assessore della Provincia Autonoma di Trento

P R O G R A M M A
Passo del Tonale ore 9.30
Ritrovo presso la stazione a valle della funivia per il Passo Paradiso

Passo Paradiso/Presena ore 10.30
Santa Messa celebrata dal Cappellano Militare Padre Giorgio Valentini, con la partecipazione di delegazioni di Land-Standschützen e Schützen del Tirolo storico, gruppi Alpini e i volontari della Val di Sole e della Val Camonica.
Interventi delle autorità presenti.
Salva d’onore della Compagnia Schützen Val di Sole.
Accompagnamento musicale del Corpo bandistico di Ossana e Vermiglio.

Passo del Tonale ore 12.30
Visita all’Ossario e omaggio ai Caduti

Malga Valbiolo ore 13.30
Pranzo con servizio bus-navetta dal Passo Tonale

Vermiglio - Museo della Guerra ore 16.30
Incontro pubblico: 30 anni di fratellanza sulle montagne del primo conflitto mondiale.
Intervengono:
Ivano Pezzani, Assessore alla cultura del Comune di Vermiglio;
Franco Panizza, Assessore della Provincia Autonoma di Trento
Marcello Serra, Coordinatore Festa della Fratellanza
Udalrico Fantelli, Presidente Centro Studi Val di Sole.
Presentazione, a cura del Giornalista Luigi Sardi del libro: “1915 - Monti Scarpazi”
Letture di brani di guerra da parte di alcuni giovani.
Canzoni di guerra a cura del Coro Presanella di Vermiglio.
Al termine visita guidata al Museo.


organizzazione: Provincia autonoma di Trento - Museo della Guerra Bianca di Vermiglio - Gruppo alpini di Vermiglio - Comune di Vermiglio