Fuga da Auschwitz

Teatro

Giorno della memoria. 27 gennaio 2013

Il teatro delle quisquilie
Fuga da Auschwitz
con Filippo Fossa, Massimo Lazzeri e Adele Pardi
scenografie di Andrea Coppi
luci di Stefano Mazzanti
drammaturgia e regia di Massimo Lazzeri

È l’aprile del 1944. Due ebrei slovacchi, Rudolf Vrba e Alfréd Wetzler, riescono a fuggire dal lager di Auschwitz-Birkenau e dettano ai capi della comunità ebraica un rapporto dettagliato e preciso sullo sterminio e sul folle progetto della “soluzione finale”, nella speranza di arrestare i terribili piani di Adolf Eichmann. La storia seguì un corso diverso e i treni carichi di deportati continuarono a viaggiare, portando centinaia di migliaia di persone verso le camere a gas. Prendendo spunto dagli scritti degli stessi Vrba e Wetzler, in particolare da “I protocolli di Auschwitz”, lo spettacolo veicola informazioni rigorose dal punto di vista storico, ma soprattutto racconta la storia di un’avventura verso la sopravvivenza e, oltre, verso la testimonianza di orrori che non si possono raccontare. Si devono raccontare. La storia di due ragazzi, uguale a quella di milioni di altri esseri umani, dei sogni che non sono diventati realtà e della realtà che è diventata incubo, ma soprattutto della speranza che, attraverso la loro fuga e la loro parola, troverà a sua volta una strada per manifestarsi. In scena due attori e un’attrice, con violoncello, chitarra e batteria. Tutti e tre recitano, cantano e suonano: narrazione, recitazione e musica si alternano e, come in un film in cui il montaggio non rispetta l’ordine cronologico dei fatti, creano una ritmata e incalzante atmosfera di suspance. Luci e suoni, parole e note, strumenti musicali e voci si fondono, per essere testimonianza del passato e messaggio di pace per il futuro.

Tecniche usate: teatro d'attore, musica dal vivo