Gianni Oliva presenta Duchi d'Aosta. I Savoia che non diventarono re d'Italia

Convegno

Sarà GIANNI OLIVA, già ospite di successo lo scorso anno a San Martino di Castrozza a conlcudere la rassegna estate 2003 dedicata agli Incontri con l’Autore, proponendoci un saggio storico dal titolo Duchi d’Aosta. I Savoia che non diventarono re d’Italia. Studioso del ‘900, da anni si occupa degli argomenti meno indagati della storia nazionale recente e quest’anno ci parlerà del dibattito tra i monarchici per la successione di Umberto II ed i motivi per i quali Vittorio Emanuele di Savoia sia stato preferito ad Amedeo D’Aosta.

Gianni Oliva, Duchi d'Aosta. I Savoia che non diventarono re d’Italia, Mondadori 2003
Alti, affascinanti, intraprendenti: tre generazioni di duchiche hanno sedotto gli Italiani.
Vittorio Emanuele di Savoia o Amedeo duca d'Aosta? Il dibattito "virtuale" che oggi divide i monarchici italiani su chi debba essere il legittimo successore di Umberto II ripropone una contrapposizione che tra la fine dell'Ottocento e la seconda guerra mondiale ha assunto rilevanza storica. Fisicamente prestanti e slanciati, insieme signorili ed esuberanti, ambiziosi e anticonformisti, spesso protagonisti di vicende ardimentose, gli Aosta hanno rappresentato un modello di regalità profondamente diversa da quella compassata e protocollare dei Savoia e sono stati capaci di penetrare nell'immaginario collettivo dell'Italia liberale e, ancor più, di quella fascista rappresentando durante la crisi di fine secolo e in occasione della marcia su Roma - allorché Mussolini si servì strumentalmente di loro per condizionare il re - un'ipotesi di successione dinastica. Con una prosa agile, Gianni Oliva ripercorre le vicende di tre generazioni di duchi d'Aosta, contestualizzando le singole biografie nei grandi scenari nazionali e internazionali. La ricostruzione parte dai capostipiti Maria Vittoria e Amedeo, secondogenito maschio di Vittorio Emanuele II, per una breve stagione sfortunati sovrani di Spagna, per proseguire con i loro figlia Emanuele Filiberto, celebrato comandante della Terza Armata, fervente nazionalista e convinto sostenitore di Mussolini come la moglie Elena d'Orléans; Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi, esploratore dell'Artico con la Stella Polare e colonizzatore in Somalia; Vittorio Emanuele, conte di Torino, brillante frequentatore di circoli mondani;
Umberto, conte di Salemi, figlio di secondo letto, volontario come soldato semplice nella Grande Guerra e deceduto nel 1918 in seguito a malattia contratta in trincea. L'ultima parte del libro è dedicata ai discendenti di Emanuele Filiberto: Amedeo, vero modello dell'"uomo" fascista, viceré d'Etiopia sconfitto dagli inglesi all'Amba Alagi e morto prigioniero in Kenya nel 1942, e Aimone, padre dell'attuale.


organizzazione: APT S. Martino di Castrozza e Primiero - in collaborazione con la libreria Bancher e la società di rappresentanza di vini Liber S.a.s.