Giulio Cesare
Provincia autonoma di Trento,Centro Servizi Culturali S. Chiara, Pergine Spettacolo Aperto, San Patrignano hanno il piacere di invitarLa allo spettacolo teatrale Giulio Cesare di W. Shakespeare
sabato 5 giugno ore 20, replica domenica 6 giugno ore 20
presso il Teatro della Comunità San Patrignano di San Vito di Pergine.
Per motivi organizzativi è gradita la conferma della partecipazione.
Emilio Ferretti
Tel 0461.532868/533535
Fax 0461.531728
eferretti@sanpatrignano.org
Lo spettacolo teatrale Giulio Cesare di W. Shakespeare sarà rappresentato sabato 5 giugno 2010 alle ore 20.00 al Teatro di San Patrignano a S.Vito di Pergine (Tn) dalla Compagnia Teatrale di San Patrignano, per la regia di Roberto Marafante. Lo spettacolo sarà replicato domenica 6 giugno alle ore 20.00 sempre al Teatro di San Patrignano.
E ormai il quarto anno che lAssessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, il Centro Servizi Culturali S.Chiara, Pergine Spettacolo Aperto e la sede trentina della comunità di San Patrignano hanno promosso il laboratorio di teatro Attuare, rivolto ai ragazzi della comunità di recupero dalla tossicodipendenza, con il preciso intento di creare figure professionali, in ambito artistico e tecnico, in grado di inserirsi a pieno titolo nel mondo del lavoro.
Il processo di formazione svolto in questo laboratorio teatrale, coordinato da Roberto Marafante, è in armonia con le idee ed i princìpi che sono alla base del processo educativo di recupero di San Patrignano.
Importante sottolineare i risultati raggiunti dallintera filiera teatrale, che copre tutti i settori specifici: le scene, ideate e costruite dalla falegnameria sotto la guida di Roberto Banci, i costumi, realizzati dalla sartoria della comunità sotto la guida di Marisa Tenan, la grafica, lorganizzazione e tutti gli altri settori che, insieme, formano una vera e propria struttura autonoma.
Il progetto Attuare ha concretizzato ed approfondito uno scambio culturale tra i ragazzi della comunità di San Patrignano ed il territorio trentino. Scambio che aveva portato in passato alla realizzazione di altri tre spettacoli: LUccellino Azzurro di Maeterlinck nel 2004 e Edipo re di Sofocle nel 2005, Flauto Magico di W. Amadeus Mozart ed Emanuel Shikaneder nel 2006, che avevano riscosso un importante successo di pubblico e di critica.
Giulio Cesare
di William Shakespeare
Regia e Traduzione di Roberto Marafante
per il Laboratorio Attuare edizione 2010
Nel marzo del 2004 linaspettato esordio dello spettacolo LUccellino Azzurro di Maetelink ci ha confortato per continuare con lesaltante risultato dell EDIPO RE di Sofocle di luglio 2005, per poi proseguire con il successo del Flauto Magico nel Maggio 2006.
Insomma il progetto del Laboratorio ATTUARE, voluto della Comunità di San Patrignano di San Vito di Pergine, sostenuto e patrocinato dallAssessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara, si è dimostrato un fondamentale strumento di sviluppo della personalità e delle potenzialità degli ospiti della comunità, con risultati concreti ed oggettivi.
Laver centrato pienamente e brillantemente gli obiettivi ha permesso che questa esperienza rimanesse fondante allinterno del processo del rapporto tra il lavoro di riabilitazione e realtà.
Questo ha fatto sì che, pur nella pausa forzata dal 2006 ad oggi, non si sia perduta la memoria, la forza, lamore del progetto.
Tantè che questanno (2010) si sono realizzate nuovamente le condizioni per proseguire. Dico proseguire perché, anche se i partecipanti sono totalmente cambiati, la generazione culturalmente diversa, letà molto più giovane, la memoria delle passate esperienze è rimasta invece sempre nitida e forte e senza soluzione di continuità abbiamo approcciato il nuovo spettacolo che come sempre si è trasformato in una avvincente avventura.
Al fine di onorare il cammino fin qui fatto, ho voluto affrontare un classico moderno e pensando al Giulio Cesare ho creduto di fare, come da tradizione, una scelta che avesse rapporti poetici e culturali con il gruppo dei partecipanti e la loro condizione.
Giulio Cesare è una di quelle opere shakespeariane misteriose, apparentemente unopera storica, ma che tra le mani del bardo si trasforma in un apologo ricco di spunti di riflessione sempre attuali.
Il dramma sembra essere formato da due opere distinte con due protagonisti diversi: i primi tre atti dedicati a Cesare, gli ultimi due a Bruto. Come a dire che il vero protagonista non è un uomo, ma un concetto: il rapporto tra potere e libertà, ma anche tra lamore e la guerra, tra il bello e il brutto, tra la civiltà e la barbarie, in una parola il dualismo in cui si dibatte da sempre luomo: il bene e il male, che non sono mai così distinti e netti come tutti noi vorremmo.
Due è il numero che ritorna in tutta lopera: Bruto e Cassio gli amici, Cesare e Bruto padre e figlio, gli antagonisti Antonio e Bruto; addirittura due sono i soli personaggi femminili di rilievo, Calpurnia e Porzia.
Il terzo elemento, Ottaviano, quando arriverà, sarà il vero vincitore, colui che aprirà un nuovo ciclo storico.
Non è mai casuale la struttura delle opere shakesperiane.
Il numero due fa emergere il vero scontro tra due generazioni: quella di Cesare e quella di Bruto.
Incredibile, in questo senso, è che la generazione di Cesare è rappresentata quasi esclusivamente da lui stesso (Cicerone è relegato ad un totale di cinque battute) mentre la nuova, è rappresentata da tutti gli altri sia i congiurati sia i loro oppositori.
Lopera è come un terremoto che man mano aumenta fino alleruzione del vulcano.
Sembra non accadere nulla fino alla scena della congiura. Tutto è un presagio, un pensiero, unangoscia.
Poi come una liberazione arriva la morte di Cesare e dopo di lui una scia di sangue che riempie il palcoscenico di corpi senza vita, da dove però un nuovo mondo si avvia a nascere.
Sullo sfondo la storia di una grande amicizia quella di Bruto e Cassio e del loro scontro con unaltra amicizia più dinteressi che damore: quella di Antonio e Ottaviano.
E lamaro di Shakespeare che si fa sentire proprio davanti alla vittoria dellinteresse sugli affetti.
Potremmo dire con una battuta filosofica moderna : Essere o Avere.
In fondo Shakespeare di lì a poco si farà esplicitamente questa domanda nel suo capolavoro successivo al Giulio Cesare, Amleto dove si chiederà:
- Essere o non essere? -
In questa visione, quale migliore occasione per lavorare con giovani pieni di voglia di cambiare, desiderosi di rimettersi in gioco?
Limpianto scenico astratto, i costumi senza tempo di Roberto Banci, dove il senso della Roma antica è solo un segno, un ricordo, lascia agli attori lo spazio di mettere in moto emozioni e drammi che fanno di questa pagina di storia una narrazione moderna, viva: una generazione che deve trovare la sua strada in un mondo che si è incancrenito tanto nei vizi come nelle virtù.
organizzazione: Provincia autonoma di Trento - Centro Servizi Culturali S. Chiara - Pergine Spettacolo Aperto - San Patrignano