Gli illustri di Brentonico
presentazione dei ritratti di 18 personaggi storici dell'altopiano di Brentonico
con Franco La Spada (autore dei ritratti),
Aldo Boninsegna (storico),
Quinto Canali (assessore alla cultura e all’istruzione di Brentonico).
È Maurontone de Castellione, ovvero Mauronto di Castione, il nome più remoto finora conosciuto di un abitatore dell’attuale territorio del Comune di Brentonico. Siamo nell’anno 845 dell’era cristiana, in piena epoca carolingia, e Mauronto è uno schiavo che si ribella al Monastero di Santa Maria in Organo di Verona, monastero titolare di beni e di servitù terriere di vecchia data su buona parte del Monte Baldo e della Vallagarina. Mauronto vuole affrancarsi, non accetta più di essere uno schiavo, reclama lo status di uomo libero: “Io e i miei genitori siamo sempre stati uomini liberi e tali dobbiamo restare”. L’Abate Audiberto ricorre al Re Ludovico, figlio dell’imperatore Lotario. Il processo si tiene a Trento il 25 febbraio 845 davanti al Conte palatino Garibaldo e a numerosi Scabini. Mauronto ne esce soccombente.
Il suo nome compare sulla pergamena di cancelleria del processo redatta dal notaio Grimoaldo, atto meglio conosciuto come “Placito di Trento”, pergamena ora conservata nei fondi antichi della Biblioteca Civica di Verona.
L’azione di Mauronto favorì comunque successivamente una estesa determinazione di riscatto sociale locale, che nei decenni successivi generò le prime comunità di uomini liberi e di affrancamento e autogoverno dei beni collettivi.
La storia di Mauronto è una delle tante di brentegani famosi, ad oggi alcune decine, storie riconosciute e ricomposte nell’ambito del progetto denominato “Gli Illustri di Brentonico”, uno dei tanti percorsi di ricerca attivati nel programma per la realizzazione dell’”Archivio di Comunità”; personaggi dal IX al XX secolo, alcuni anche di fama nazionale e internazionale, che hanno contribuito sostanzialmente nei campi delle lettere, delle scienze, delle arti, del lavoro, del diritto, dei diritti, della scuola, della cooperazione e della società in generale.
Diciotto di questi personaggi hanno ora anche un volto, ideato o ripreso dal Maestro Franco La Spada; diciotto ritratti, dipinti e affissi negli ultimi tre anni, sei all’anno, nell’atrio del Centro culturale di Brentonico: Albino Zenatti (letterato, filologo, pedagogo), Bartolomeo Eccheli (imprenditore), Biagio Falcieri (pittore), Cristoforo Benedetti (architetto, scalpellino, imprenditore), Elviro Michele Andriolli (artista), Giacomo Riolfatti (cooperatore), Giovanni Bertè (organaro), Giovanni Lagarino (sacerdote e poeta), Jacopo Baisini (giurista), Ilario Dossi (storico), Luigi Baisi (imprenditore), Maurizio Moschini (filosofo e teologo), Mauronto de Castellione (schiavo ribelle), Olderico da Brentonico (Feudatario di Brentonico), Silvino Pilati (storico), Virida Pepoli (nobildonna innovatrice), Valentino Passerini (speziale), Vittorio Largaiolli (scienziato).
ingresso libero