Grizzly man

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2009/2010

Usa, 2005
Titolo originale: Grizzly Man
Genere: Documentario
Durata: 100'
Regia: Werner Herzog
Sceneggiatura: Werner Herzog
Produzione: Discovery Docs
Distribuzione: Fandango
Montaggio: Joe Bini
Fotografia: Peter Zeitlinger
Musica: Richard Thompson

«Una natura stupida, oscena e sbagliata». Questa è la conclusione cui si arriva di fronte alla toccante riflessione per immagini del regista tedesco, lacerante docu-dramma che ripercorre le tredici estati (dal 1990 al 2003) trascorse in Alaska dall’americano Timothy Treadwell, ecologista animato dall’ossessione di proteggere dai bracconieri una comunità di orsi grizzly. Dal 1999 al 2003 portò con sé due telecamere con le quali realizzò più di 100 ore di filmati che documentano la sua convivenza con gli orsi (ad ognuno di essi aveva assegnato un nome).
Alternando estratti da quel «film di estasi umana e di cupo tumulto interiore» (come l’ha definito il regista) realizzato da Treadwell stesso, suggestive riprese naturalistiche e interviste realizzate a parenti e amici di Tim, la pellicola va a costruire una drammatica parabola esistenziale sull’utopico sogno dell’Uomo di poter dominare, seppur benevolmente, una Natura atavicamente spietata e violenta. Riecheggiando quella di tanti travagliati eroi solitari del cinema di Herzog, la storia di Tim si conclude infatti tragicamente con il brutale attacco da parte di un grizzly all’uomo e alla fidanzata Amie Huguenard, quell’estate al suo fianco. Attacco registrato dal microfono della videocamera di Tim, testimone esclusivamente sonora di una tragedia annunciata.
Il regista tedesco ribadisce così la sua pessimistica visione del mondo della natura, restituendoci allo stesso tempo tutta l’innocenza e la spontaneità di uno spirito umano ingenuo e vitale. «Nel girato di Treadwell ho scoperto una storia di folgorante bellezza e profondità. È un film di estasi e cupi tormenti interiori. Come se in lui ci fosse il desiderio di abbandonare la propria umanità e di diventare tutt’uno con gli orsi» dice ancora Herzog.
Sembra che in quella storia il regista veda se stesso e la sua filosofia di cineasta e, interrogandosi, chieda allo spettatore di riflettere sul cinema e sui suoi limiti.

con il sostegno di Eurobrico


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"