Haydn - Goldoni: il mondo della Luna

Musica classica

Festival Internazionale Wolfgang Amadeus Mozart 2009
Anteprima d'estate

Haydn - Goldoni, Il mondo della luna: opera con marionette
Specchi sonori (Massa Carrara)

Una “prima” del Festival Internazionale W.A.Mozart a Madonna di Campiglio: nell'anno del bicentenario della morte di Haydn (e nel quarantesimo anniversario dell'allunaggio), il Festival propone un nuovo allestimento con marionette dell'opera Il mondo della luna, su libretto di Goldoni (1777). Molte delle opere di Haydn sono state eseguite al teatro delle marionette di Esterháza; così nasce l'idea di uno spettacolo comunque “moderno”, che mescola tecniche diverse e trae spunto però dalla realtà storica della creazione di Haydn – Goldoni, della sua ripresa veneziana, del suo contenuto di poesia e musica.

La metodologia di questa messa in scena prevede l’utilizzo di figure di vario tipo: marionette a fili, a bastone e bacchette, burattini. Lo spazio scenico, gli oggetti, il potenziale fantastico delle figure costruiranno una messa in scena tutta volta alla 'semplice' magia del teatro visivo, tra sogno e gioco infantile. La dimensione fantastica, evanescente e bianca del mondo lunare citerà anche la Venezia della fine del ‘700 in un delicato carillon di bolle lunari e riflessi di acqua, con marionette 'fantastiche' capaci di diventare esseri alati, siderali, ma anche gondole veneziane. Il tutto stemperato in un sorriso finale, nel semplice gioco dello stupore. Lo spettacolo non è 'per bambini': è teatro musicale a tutti gli effetti, e si rivolge in primis agli adulti ma, proprio per la particolare capacità del teatro di figura di trasportare in mondi fantastici, sarà fruibile da un pubblico di tutte le età.

È alle porte l'edizione 2009 del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto, in programma a fine settembre. Preludio e anteprima musicale di qualità sarà la rappresentazione che si terrà sabato 1° agosto alle 21 al Centro Congressi di Madonna di Campiglio dell'Opera con marionette "Il mondo della luna" di Haydn e Goldoni nell'allestimento di Specchi sonori: Lirica dei Piccoli.
Nell'anno in cui si celebra il bicentenario della morte di Haydn (e i 40 anni dallo storico allunaggio dell'estate 1969), il Festival propone un nuovo allestimento con marionette dell'opera Il mondo della luna, su libretto di Goldoni (1777). Molte delle opere di Haydn sono state eseguite al teatro delle marionette di Esterháza; così nasce l'idea di uno spettacolo comunque "moderno", che mescola tecniche diverse e trae spunto però dalla realtà storica della creazione di Haydn – Goldoni, della sua ripresa veneziana, del suo contenuto di poesia e musica.
"La metodologia di questa messa in scena - sottolinea Angela Romagnoli, direttore artistico del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto - prevede l'uso di figure di vario tipo: marionette a fili, a bastone e bacchette, burattini. Lo spazio scenico, gli oggetti, il potenziale fantastico delle figure costruiranno una messa in scena tutta volta alla 'semplice' magia del teatro visivo, tra sogno e gioco infantile. La dimensione fantastica, evanescente e bianca del mondo lunare citerà anche la Venezia della fine del ‘700 in un delicato carillon di bolle lunari e riflessi di acqua, con marionette 'fantastiche' capaci di diventare esseri alati, siderali, ma anche gondole veneziane. Il tutto stemperato in un sorriso finale, nel semplice gioco dello stupore. Lo spettacolo non è 'per bambini': è teatro musicale a tutti gli effetti, e si rivolge in primis agli adulti ma, proprio per la particolare capacità del teatro di figura di trasportare in mondi fantastici, sarà fruibile da un pubblico di tutte le età".
"Un'opera buffa - continua Angela Romagnoli - inscenata con le marionette, secondo una tradizione storica praticata dallo stesso Haydn. Elementi classici, anche se molto variegati del teatro di figura, saranno affiancati da modernissime tecniche video".

"L'Associazione Specchi Sonori, Centro Studi ‘Cesare Felici' di Carrara, realizzerà artisticamente lo spettacolo, che rientra nell'ambito del più ampio progetto Lirica dei piccoli intrapreso da alcuni anni in omaggio ideale all'opera di Vittorio Podrecca e al suo Teatro dei Piccoli che animò la vita culturale della Roma degli anni '20".

Trama
Nel dramma giocoso goldoniano traspare l'irrisione dei mali della società, a partire proprio dalla pratica dell'impostura ai danni dei creduloni e degli esaltati; ma l'affondo non risparmia i rapporti familiari, l'amore e la sete di denaro e di potere. Il gioco delle metamorfosi si conclude nel salotto colorato dal rosso della passione e dell'erotismo, che all'improvviso diventa un chiuso spazio della solitudine. Gli ingredienti utili per restituire una piacevole prova di "realismo fantastico", secondo la definizione di Pericot, ci sono tutti.
Il finto astrologo Ecclitico circondato da servi, qui impersonati da satiri-ballerini svestiti, e dal coro degli scolari, inneggia alle meraviglie del globo lunare che attirano gli sciocchi come Buonafede; con l'aiuto del suo magico cannocchiale fa vedere ciò che non esiste, vale a dire un mondo in cui si possano raddrizzare le incongruenze terrestri. Insieme ad cavaliere Ernesto e al servo Cecco, il falso scienziato appronta nel suo giardino un paradossale regno della luna. Intanto Buonafede, per effetto di un ingannevole elisir, è travolto dall'ebbrezza di credersi in volo oltre i confini dello spazio fino a raggiungere il suolo del satellite; qui accetta suo malgrado che le proprie figlie Clarice e Flaminia amoreggino con Ecclittico e Ernesto e approva che l'amata cameriera Lisetta, stordita dal sogno di diventare regina della luna, si unisca al fasullo imperatore Cecco. Il finale determina una crudele ricaduta nella realtà, che si traduce nell'isolamento di Bonafede e nel lieto fine per le tre coppie di amanti.
La partitura di Haydn propone una raffinata varietà di passaggi musicali in grado di esaltare il contrasto tra macchinazione e fantasia, e ancor più contribuisce a ben caratterizzare i protagonisti oltre lo schema del serio e del comico. L'opera realizza il perfetto intersecarsi di recitativi e arie, specie in alcuni passaggi dell'azione, qual è il finale del primo atto, quando Buonafede, stordito dall'effetto del sonnifero, crede di lievitare, cantando «vado, vado, volo, volo», sostenuto dalla leggerezza degli archi.


organizzazione: Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto