I Granduchi di Soldonia

Convegno

Incontri con l'autore

Incontro con l'autore Antonio Caprarica che presenterà il suo libro dal titolo "I Granduchi di Soldonia" (edizioni Sperling&Kupfer)

Chissà che avrebbe fatto il vecchio zio Paperone - una logora redingote portata per anni, il timore di perdere anche un solo cent - di fronte al terremoto finanziario dell'ottobre 2008, che ha quasi dimezzato le ricchezze dei miliardari di tutti i Paesi! Difficile immaginarlo, così come sarebbe difficile per lui, ricco di vecchio stampo, concepire i giochi di prestigio con i quali i nababbi di oggi hanno moltiplicato, e poi in parte bruciato, i loro patrimoni. Ma se la crisi ha ridotto al rango di semplici milionari quasi un terzo dei "signori nove zeri" inclusi nella lista annuale della rivista Forbes, non sono di certo loro a pagare il conto di un ventennio di finanza sconsiderata. Che differenza c'è, in fondo, tra sedere in cima a una montagna di 4 miliardi di dollari e una di appena 3 o 2? Dunque, non solo non è vero che "anche i ricchi piangono" ma, a giudicare dagli sfarzi e dagli eccessi ai quali si abbandonano, gli Abramovich, gli Ismailov, i Mittal, i Mansour bin Zayed e gli altri membri dell'ultraesclusivo club dei "vergognosamente ricchi" non si vergognano affatto delle spregiudicate manovre che stanno all'origine delle loro fortune. Anche questo libro di Antonio Caprarica è in un certo senso, come i precedenti, un diario di viaggio, ma in un Paese particolare, identificato da un unico confine: il livello del conto in banca. Percorrendo in lungo e in largo la terra di Soldonia, ci si imbatte in caveau rigurgitanti denaro, in regge da mille e una notte, in porti ingorgati da megayacht, nei luoghi dove si consumano i rituali, le follie e gli affari sporchi dell'élite che determina gli indirizzi dell'economia mondiale come i trend della moda, dell'abitare, del viaggiare. Un itinerario denso di scoperte sorprendenti in un mondo molto lontano dalla Terra, dove "le proteste dei disoccupati e i cigolii dei cancelli delle fabbriche che chiudono sono solo rumori di fondo".

Antonio Caprarica
Antonio Caprarica (Lecce, 1951) è giornalista e scrittore. Dopo la laurea in Filosofia con Lucio Colletti, ha iniziato la carriera giornalistica all'Unità ed è stato in seguito condirettore di Paese Sera. Tra il 1988 e il 1993 è stato corrispondente del Tg1 dal Medio Oriente. Dal 1993 al 2006 è stato a capo dell'ufficio di Corrispondenza della Rai prima a Mosca, poi a Londra e infine a Parigi. Dopo tre anni a Roma come direttore di Radio Uno e dei Giornali Radio Rai, è tornato a lavorare nella sua amata Londra. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato Dio ci salvi dagli inglesi... o no!? (2006), che ha ottenuto il Premio Gaeta per la letteratura di viaggio, Com'è dolce Parigi... o no!?(2007), Gli italiani la sanno lunga... o no!? (2008), Papaveri & papere (2009) e il romanzo, scritto con Giorgio Rossi, La ragazza dei passi perduti (1986 e 2006). Vincitore di numerosi premi di giornalismo tra i più prestigiosi (Ischia, Fregene, Val di Sole), collabora con vari quotidiani e periodici.


organizzazione: APT S. Martino di Castrozza Primiero e Vanoi