I Rusteghi

Teatro

Stagione di prosa di Sarnonico, Fondo e Romeno 2012/2013

La Barcaccia di Verona
I Rusteghi
di Carlo Goldoni
con Laura Benassù, Kety Mazzi, Roberto Puliero, Giuseppe Vit, Fernanda Vettorello, Nicola Cancian, Davide Valieri, Elisabetta Tescari, Franco Cappa,
Giorgio Rosa
regia di Roberto Puliero

I Rusteghi è stata universalmente riconosciuta «una delle vette del teatro comico settecentesco», «il più alto approdo dell’arte goldoniana». La sua perenne attualità è legata al contrasto fra generazioni che anima compiutamente la commedia: da una parte due giovani che istintivamente si arrogano il diritto di fare da soli le proprie scelte, sostenuti dal naturale buon senso di un mondo femminile inquieto, ingenuamente e inconsapevolmente ribelle; dall’altra quattro “rusteghi” vecchi più d’animo che d’età, impauriti dal nuovo, ostinatamente fermi alla difesa di valori sorpassati, di virtù ridotte a sterili fissazioni, di beni e di potere da preservare contro una cultura sconosciuta. Il mondo esterno, che respira a pieni polmoni il soffio innovatore dei tempi, resta sistematicamente fuori dalle loro mura domestiche, ove ne arrivano soltanto echi indistinti e rari bagliori. Le vicende della commedia si dipanano nel breve arco di una mezza giornata, all’interno di stanze e case sempre uguali, piene di silenzi, sogni nascosti, ripicche e brontolii che sottolineavano l’intero passaggio del tempo. Poi tutto improvvisamente si anima in un attimo, un crescendo inquieto attraverso le antiche sale, le donne e i giovani colgono una felice sorpresa, “la so Zornada”.
Tra le più recenti messe in scena esasperatamente corrucciate e gli effetti scontati di un vecchia tradizione interpretativa, “La Barcaccia” cerca una sua terza strada, un punto d’incontro che consenta una visione critica della vicenda, senza tuttavia ignorare del tutto quel patrimonio di teatro naturalmente costruitosi nelle letture d’una commedia, rispettando l’allestimento classico, ove del resto anche la venezianità e il dialetto altro non sono che geniali ricreazioni goldoniane al fine di costruire un più felice meccanismo teatrale.
Lo stesso“lieto fine” conclusivo, sembra sussurrarci l’autore, è in realtà solo teatro; la vita vera continuerà con i suoi contrasti e sussurri, finché un giorno, forse, Felippetto diventerà “rustego” anche lui.


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comuni di Sarnonico, Fondo e Romeno