I polacchi

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2006/2007
Altri percorsi / Migrazioni

Teatro delle Albe
I polacchi
di Marco Martinelli dall’“Ubu Re” di Alfred Jarry
regia Marco Martinelli
scene e costumi Cosetta Gardini, Ermanna Montanari
luci Vincent Longuemare
con Ermanna Montanari, Mondiaye N’Diaye, Maurizio Lupinelli

Un alito irriverente di gioventù. Una pièce di irriducibile ironico vigore, di libertà. È quanto emerge dallo spettacolo I polacchi che Marco Martinelli ha tratto dall’ “Ubu Re” di Jarry.

Partendo da una suggestione adolescenziale, il gioco drammatico di una classe di studenti della Bretagna di fine Ottocento che mette alla berlina un professore, facendo di lui il “re del mondo” e allo stesso tempo il simbolo di ogni stupidità, orrore, ingiustizia, Jarry trasforma la scena come un alchimista: i personaggi a tutto tondo del teatro ottocentesco vengono spogliati da ogni psicologia, vengono resi maschere, marionette, icone impazzite di un teatro che recupera radici antiche, sacre e comiche. Per far deflagrare il tutto Jarry realizza non tanto una “messa in scena”, quanto una “messa in vita”, ponendo lo spettatore davanti alla propria caricatura.

Allo stesso modo I polacchi del Teatro delle Albe (compagnia ravennate che in questi ultimi anni si è prepotentemente imposta all’attenzione di pubblico e critica con una serie di spettacoli di grande impatto contenutistico e visuale) cercano a loro volta, non tanto di mettere in scena il testo di Jarry, quanto di ripercorrerne la genesi, di mostrarne i modi originari essenziali, ricostruendo l’universo magmatico-adolescenziale che tale partitura drammaturgica ha generato.

È in questa “messa in vita” che prendono forma l’ambiguità e la tensione tragicomica dello spettacolo: sono gli adolescenti (i “Palotini” per dirla con Jarry, qui incarnati da un coro di 12 non-attori, studenti delle scuole ravennati armati della propria selvatichezza) a creare le marionette dei potenti, o sono invece le marionette di Padre Ubu e Madre Ubu e del traditore Bordure (interpretati da Mondiaye N’Diaye, attore senegalese interprete anche di “Mor Arlecchino” l’Arlecchino nero, Ermanna Montanari e Maurizio Lupinelli) a muovere i desideri e le ossessioni degli adolescenti? Chi è il burattino, chi il burattinaio?

Il tutto in una Polonia, scenario fantastico e surreale, il “nessun luogo” di Alfred Jarry che è “tutti i paesi del mondo”, che in questo caso diventa il “non-luogo” del nostro tempo, in una discendenza ideale che da Jarry porta fino alle riflessioni di Marc Augè. Gli attori del Teatro delle Albe ci propongono un lavoro, in cui l’italiano s’intreccia al dialetto romagnolo con momenti davvero esilaranti, una rappresentazione che ci invita a ridere ma che ci fa anche riflettere sui gesti e sui pensieri della nostra epoca. I polacchi è uno spettacolo nel quale trionfa il gioco dei contrasti e in cui si mescolano le radici, le lingue e i dialetti (italiano, romagnolo, senegalese) le razze, in un trionfo di contaminazioni e commistioni che ben si adatta all’epoca delle migrazioni.

Informazioni sulla prevendita

Orario cassa: Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00
telefono: 0471 30 41 30