I ragazzi di Odenberg
Mercoledì 7 ottobre alle ore 17.30 si terrà presso la libreria "La pulce d'acqua" di via Roma a Lavis un incontro pubblico per la presentazione del volume di Pietro Acler "I ragazzi di Odenberg".
Sarà presente l'autore, un trentino già impegnato nella scrittura per l'infanzia. Il nuovo testo di Acler è adatto sia ad un pubblico di bambini ed adolescenti sia ad un pubblico adulto. Ambientata in Alto Adige nel recente passato, la vicenda tratta di un argomento assai attuale.
Pietro Acler, I ragazzi di Odenberg, Alberto Gaffi editore, Roma 2009
Un libro di autore trentino: una storia coraggiosa e delicatissima ambientata in un Sudtirolo simbolo di contraddizioni universali
Pubblicato dalla casa editrice romana Gaffi editore, è apparso in libreria il nuovo libro di Pietro Acler, autore trentino già cimentatosi con la scrittura per linfanzia, che propone ad un pubblico di adulti e ragazzi una storia difficile e dolce.
Si tratta di un lungo racconto ambientato in una piccola comunità altoatesina, nel paesino di Odenberg, località immaginaria e simbolica di un Sudtirolo mai di maniera. Protagonisti tre ragazzini che incrociano le loro giovanissime vite con eventi e complessità molto più grandi di loro. Sullo sfondo, e al tempo stesso motore dellazione, la storia degli adulti che li circondano, più o meno consapevoli, più o meno ragionevoli, più o meno innocenti.
Un libro sulla parola e sul silenzio, sul dolore e sulla guarigione, sullodio ed il rancore e sulla sua velenosa penetrazione nellesistenza di ognuno; un libro sulla vendetta e il perdono, sulla cieca insensibilità e la bontà che riscatta, sulla rabbia e la ragionevolezza, sullamicizia e la comprensione delle ragioni dellaltro, sul gioco o sul pianto, sulla natura e sullumanità, sullinfanzia e la genitorialità, e su molto altro ancora. In una parola, sul conflitto irrisolto che abita i territori della nostra Heimat, di quella che sentiamo come nostra patria, che spesso coincide anche coi confini della nostra anima.
Una storia dal ritmo rapido, dalla tensione narrativa sempre perfetta, dalla costruzione sicura, dallo stile piano, asciutto, mai arido.
Il piccolo protagonista, Thomas, si muove tra le pieghe di eventi enormemente più grandi di lui come un piccolo investigatore, curioso e intelligente, che a poco a poco ricostruisce una verità che il mondo adulto, spesso mosso da sentimenti più infantili e primari dei suoi, intende celare, come la colpa di un peccato originale.
Tra le pagine del libro di Acler si trova raffigurata con estrema delicatezza e lucida consapevolezza una realtà difficile, quella di una vicinanza vissuta come convivenza forzata, raccontata con il curioso stupore di un ragazzino; un racconto ricco di grazia sognante da leggere ai bambini prima che chiudano gli occhi, una favola agrodolce raccontata agli adulti affinché finalmente li aprano.
Il Sudtirolo come teatro delle tensioni che spesso agitano le comunità degli uomini di ogni latitudine, ma soprattutto come simbolo e traguardo di una rispettosa e proficua convivenza, che sappia rendere vita quotidiana le migliori intenzioni.