Il Mondologo di Arlecchino

Teatro

La tovaglia di carnevale

Teatro Tascabile di Bergamo/ Scuola Sperimentale dell'Attore
Il Mondologo di Arlecchino
scritto, interpretato, mascherato e vestito da Claudia Contin Arlecchino
regia Ferruccio Merisi

Viaggio comico-umoristico, imprevedibile, arguto e graffiante, che vede Arlecchino - "pro budello suo" -scoprirsi di volta in volta: avvocato, strampalato ciarlatano, stregone, allievo filosofo, cantautore e seduttore, senza potersi esimere dal lasciar libera la sua simpatica linguaccia a proposito del nostro per lui stranissimo mondo attuale.

Arlecchino, servitore di Satanasso in persona (che però risulta...scomparso), si ritrova "orfano di padrone" a vendere una strana eredità che gli è rimasta tra le mani: alcune anime pregiate, anime dannate, anime particolarmente biricchine...conservate in cubetti di ghiaccio affinchè non "se dislènguino, svòlino via, che po' no le catémo più"...
Inizia così un "viaggio umoristico", imprevedibile, arguto e graffiante, che vede Arlechino - "pro budello suo" - scoprirsi di volta in volta: strampalato ciarlatano, stregone, allievo filosofo e...cantautore, senza potersi esimere dal dire la sua sui costumi del nostro (per lui) stranissimo mondo.
Punto da una fame sempre più lancinante, atavica e profonda, esercita la sua professione di "Venditore di illusioni" e sembra finire egli stesso per credere in quel Mondo di "buon-senso" e "non-senso" popolare che comincia a montare come una crema intorno alle sue veloci chiacchere, alle sue capriole e lazzi, alle danze, alle magie, alle canzoni, alla sua comica serietà, alla sua tragica ilarità...
E la sua sgrammaticata, vaneggiante, comica 'visione del mondo' è fatta di fantasie ma anche di una solida concretezza popolare, capace di capovolgere tutti i principi e le priorità ma anche di mantenere il nostro Arlecchino con i piedi ben piantati per terra...anzi sottoterra...ormai ben abbrustoliti ed affumicati dal suo zampettare nelle fiamme dell'Inferno.
Perchè con i diversi colori delle sue epoche, dei suoi attori ed autori, con le sue infinite possibilità di reinventarsi e travestirsi, Arlecchino può farci ancora oggi assaporare la sua testimonianza...che è al tempo stesso umana, teatrale, animale e storica... e forse, per tutto questo, anche un po' carnevalescamente "diabolica" (come il cornetto in fronte comanda).
Ed è così che Arlecchino rivolta il suo variopinto "MonDologo" - e anzi rivolta tutto se stesso "di dentro in fuori" come una tasca - ancora una volta sulle piazze del 2000.


organizzazione: Associazione culturale Aria - Comune di Pergine Valsugana