Il Seicento liturgico italiano

Musica classica

L'eredità culturale di Simone Weber: ricerca storica e divulgazione scientifica

Concerto per organo e voci
Il Seicento liturgico italiano
IL VIRTUOSO RITROVO
gruppo vocale da camera
MARCO GOZZI
ROBERTO GIANOTTI
POALO DEANESI
GIULIA GABRIELLI
BARBARA PICHLER
all’organo STEFANO RATTINI

Il Seicento liturgico italiano

Giovanni Salvatore (1610-1688)
Toccata prima (organo solo)
da Salmi delle Compiete de diversi musici Napolitani a quattro voci Raccolti per Marcello Magnetta Napolitano, Napoli, Ottavio Beltrano, 1620 .

Fabrizio Dentice Cum invocarem
Ascanio Majore Ave Regina coelorum
Carlo Gesualdo da Venosa In te Domine speravi
Giovanni Maria Trabaci Ecce nunc benedicite
Giovanni Maria Sabino Alma Redemptoris mater
Pomponio Nenna Te lucis ante terminum
(trascrizione manoscritta di Siro Cisilino)


Giovanni Salvatore (1610-1688)
Canzona Francese Quarta sopra la Bergamasca
(organo solo)

Orazio Benevoli Pange lingua (a 4 vv.)
Orazio Benevoli Surge, propera amica (a 4 vv.)
Orazio Benevoli Litanie de Beata Virgine (a 5 vv.)
Orazio Benevoli Amor Jesu dulcissime (a 4 vv.)
Orazio Benevoli Beatus vir (a 5 vv.)
(trascrizione manoscritta di Laurence Feininger)

Bernardo Storace (sec. XVII)
Passagagli (organo solo)

PRESENTAZIONE PROGRAMMA
L’ambiente italiano del primo Seicento mostra notevoli diversità per quanto riguarda la musica sacra e Napoli in quest'epoca è una città molto viva, anche nel campo della produzione musicale sacra; le principali istituzioni musicali sono la Cappella reale e la Chiesa dell'Annunziata, ma la vita musicale si svolge anche grazie al mecenatismo di alcune famiglie nobiliari, delle quali la più celebre è quella del principe di Venosa Carlo Gesualdo (nipote, per parte di madre, di S. Carlo Borromeo). Lo stile volutamente semplice della raccolta dalla quale sono stati tratti i brani del programma dal titolo"Salmi delle Compiete de diversi musici napolitani a quattro voci (Napoli, 1620) " è in linea con le prescrizioni del Concilio e dimostra come la tradizione sacra si possa rinnovare senza rotture col passato, e con risultati artistici notevoli, affidandone la cura ad eccellenti compositori attenti anche alla funzionalità liturgica. L'organico a quattro voci e l'alternanza con i versetti gregoriani sono gli ingredienti di queste ottime realizzazioni sacre, nate nel vivace clima culturale della Napoli seicentesca.
Nella seconda parte vengono proposti mottetti dall'inestimabile patrimonio di manoscritti e di edizioni di musica sacra lasciato dal sacerdote e musicologo Laurence Feininger (Berlino, 1909 - Campo di Trens, 1976) e raccolto in quarant'anni d'intenso studio e di solitaria ricerca, è ora conservato presso il Castello del Buonconsiglio di Trento, unitamente all'immenso archivio fotografico e ai centoquarantadue volumi di trascrizioni da lui pubblicati. La produzione di musica sacra a Roma nel periodo barocco è sostenuta da musicisti di prima grandezza, ora quasi del tutto dimenticati il più celebre è forse Orazio Benevoli (1605-1672), conosciuto principalmente per la creazione di grandi opere policorali, normalmente classificate come appartenenti al genere del ‘Barocco colossale’: 33 Messe (la maggioranza per organici monumentali, divise in più cori), 26 Salmi e 12 Magnificat. Tuttavia Benevoli, nei lunghi anni di servizio presso le cappelle romane (prima S. Maria in Trastevere, dal 1624 al 1630, poi S. Spirito in Saxia, poi S. Luigi dei Francesi dal 1638; dal 1646 alla morte, dopo un breve periodo trascorso in S. Maria Maggiore, nella Cappella Giulia vaticana), scrisse anche molte opere per piccoli organici: mottetti, antifone, offertori, inni.

Nonostante la pubblicazione in trascrizione moderna dell’Opera omnia di questo pregevole compositore da parte di Laurence Feininger (41 volumi dal 1950 al 1973), la produzione di Benevoli (come anche il resto del complesso creativo della grande scuola policorale romana del Sei-Settecento) è ancora assai poco studiata ed eseguita.
Il programma vede la riproposizione di mottetti benevoliani dall’organico ridotto: da tre a cinque voci. Nella scrittura di questi lavori emerge con chiarezza l’eredità palestriniana, rivissuta nella nuova sensibilità armonica del Seicento.
Nella produzione romana della metà del sec. XVII si nota una spiccata predilezione per le voci di soprano (allora affidate ai castrati) e questo spiega anche perché la maggioranza dei piccoli mottetti benevoliani sia scritta per tre soprani. Feininger pubblicò anche un mottetto di Benevoli per dodici soprani, dal titolo Regna terrae. I mottetti in programma prevedono invece organici più vari, con voci miste, e documentano la maestria compositiva di Benevoli sia per quanto concerne le strutture formali, sia per quanto riguarda l’invenzione melodica. Ma la padronanza tecnica è sempre a servizio del testo sacro.
In apertura di ciascun gruppo di mottetti, Stefano Rattini eseguirà composizioni di Giovanni Salvatore (sacerdote, dal 1641 organista della chiesa di S. Severino a Napoli, poi in S. Lorenzo e infine, dal 1675, nella chiesa del Carmine; fu attivo anche come insegnante e organizzatore dei conservatori della Pietà dei Turchini e dei Poveri di Gesù Cristo; fu probabilmente maestro di A. Scarlatti) e di Bernardo Storace (vicemaestro di cappella a Messina nel 1664).
Il Seicento liturgico italiano, ancora poco eseguito, merita una grande attenzione e attende esecutori entusiasti e studiosi dinamici che ne sappiano illuminare la grandezza e il valore estetico e religioso.
Marco Gozzi

IL VIRTUOSO RITROVO
gruppo vocale da camera
Sorto nel 1981 dalle pagine di Adriano Banchieri che ne teorizzava quattro secoli prima le aspirazioni alla frequentazione corale e al fare musica d'assieme, "Il Virtuoso Ritrovo" ha costruito fin dall'inizio, attraverso la lettura di inediti del Cinquecento e del Seicento, un terreno di studio esclusivo e uno stile di ricerca che ha riferimenti negli archivi di Londra, di Venezia, di Roma e di altre isole privilegiate della polifonia dell'epoca.
L'esibizione concertistica è solo l'esito conclusivo di un lavoro sulle fonti originali, di un esame storico e stilistico dei componimenti e di una loro attenta concertazione. La biografia artistica del gruppo è documentata dal collegamento con importanti enti musicali come gli Antiquae musicae italicae studiosi di Verona, l'Associazione internazionale C. Monteverdi di Venezia, il Festival Cusiano di musica antica del Lago d'Orta, il Maggio Musicale Fiorentino, l'Associazione musicale Amici della Pace di Brescia, il Gonfalone di Roma, l'Autunno Musicale di Como, la stagione dei concerti della Scuola Normale di Pisa.
La fama de "Il Virtuoso Ritrovo" si è poi diffusa ben oltre l'ambito nazionale: nel 1984 negli Stati Uniti e in Canada con concerti a New York, Chicago, Seattle, Vancouver, Powell River e con­clusa con due concerti a Eugene (Oregon) in occasione del XVI Congresso della "International Society for Music Education"; in Inghilterra con concerti a Cambridge, Oxford e Londra e una partecipazione in diretta negli studi della BBC; in Germania, in Francia, a Parigi per il tradizionale Festival d'Art Sacré de la Ville de Paris , in Austria con esibizioni ad Amstetten e a Sankt Polten, a Miami (Florida - U.S.A) per il Festival Miami 1992 e inoltre in Estonia, in Svizzera, a Bruxelles, a Bonn e nel 2005 a Rochester (Stato di New York - USA) per l’EROI Festival (Eastman Rochester Organ Initiative) promosso dalla Eastman School of Music e dal Westfield Center di Rochester.


organizzazione: Comune di Denno