Il berretto a sonagli

Teatro

Teatro degli Incamminati
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
con Elena Bucci, Stefano Randisi, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano, Antonio Alveario, Marika Pugliatti
regia di Elena Bucci, Stefano Randisi, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano

Note di regia
«...e sfido...che ti sei veduto morir nelle mani la commedia! Se manca in essa quello spirito animatore che deve sostener la parte e le parti, sicuro che non vi resta altro che una sovrabbondanza di parole e parole e parole! Le parole bisogna animarle perché vivano: ... mancando l'anima si son trovati in bocca l'imbroglio di discorsi lunghi, incisi, da portare alla fine senza saper come! Perché tutti questi discorsi lunghi, incisi, non sono risultati alla lettura che ho fatto io? Ma perché io ho animato i personaggi, ho comunicato loro, leggendo, la loro azione parlata: perché tale è sempre il mio dialogo, non fatto mai di parole, ma di mosse d'anima».
(da una lettera di Luigi Pirandello a Nino Martoglio)

Entrare in profondità nell'iridescente teatro di Pirandello dà una vertigine, uno sperdimento. li gioco dell'opposizione dei contrari è feroce e mutevole: il microcosmo tribale femminile e l'acrobatico razionalismo maschile, la follia e la ragione, la morte e la vita, l'uomo reso fantoccio e il fantoccio in lotta per esse- re vivo, l'attore che cerca lo spessore di un personaggio che solo apparentemente è una pura funzione, e il personaggio che cerca l'attore che ne renda tutte le "mosse dell'anima". Pirandello gioca sul serio e, giocando, fa crollare il suo stesso mondo. Com'è lontano e inadeguato il ricordo del Pirandello scolastico, del Pirandello museo/istituzione/monumento. Tutti i personaggi de Il berretto a sonagli apparenti prigionieri di un meccanismo che li rende ridicole marionette, portano con sé la sfida che affascina gli attori: renderli vivi, trovarne le profonde motivazioni, i gesti, gli sguardi, le esitazioni. Lui ci spinge ad entrare in quella zona di ambiguità dove regna il dubbio, che screpola l'apparenza e lascia intravedere un bagliore - la vita? Così la scena - bianco e nero - come la Sicilia, come la vita allacciata alla morte, come il cinema muto, è in apparenza semplicissima, ma duttile e pronta ad assumere tutti i colori, ogni apparizione e ogni sparizione. Non c'è traccia di moralismo, in questo "Berretto", ma sguardo luci- do e pietoso anche nella risata sulla povertà delle relazioni umane, che non riescono ad esistere e a durare senza relegare la verità nelle menti dei folli o nei manicomi. Ma chi sono i pazzi, qui? Tutto il lavoro è percorso da questa domanda candida, che scatena il grottesco o il dramma. Così il berretto a sonagli - quello che si mette in testa ai pazzi per sentirli arrivare - con 'tutto il suo carico di domande e di angoscia, passa da Fana, alla Saracena, a Fifì, a Spanò, a donna Assunta, a Nina Ciampa per arrivare al passaggio finale: tutti lo mettono a forza a Beatrice che - quasi capro espiatorio - come ultimo gesto di tenace follia, lo porge a Ciampa. Sia lui ora a scegliere, nonostante la filosofia. L'urlo di Beatrice bèèè - pazza, finta pazza o ribelle - diventa l'urlo di Ciampa con il suo sguardo abbacinato sul futuro, diventa l'urlo di tutti i personaggi di fronte al crollo del loro mondo, diventa l'"Urlo" di Munch di fronte ad un secolo di velocità impazzite. Gli attori e i personaggi si perdono in quella terra di nessuno che è il teatro vivo - quello che Pirandello tanto cercò, scardinando i meccanismi collaudati e noti, aprendo le porte - quante porte nel "Berretto" - squarciando la quarta parete, facendo finalmente entrare in teatro quei sei personaggi in cerca di autore, quegli attori che lottano contro la costrizione della rappresentazione, quelle domande che svegliano l'attenzione e uccidono la noia della convenzione.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita presso:
• Casse Rurali Trentine fino alle 15.30 del giorno dello spettacolo o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato/domenica
• Cassa del Teatro dalle ore 20.00 il giorno dello spettacolo


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Pergine Valsugana