Il brutto anatroccolo

Teatro

L'Uovo Teatro Stabile di Innovazione
Il brutto anatroccolo
ovvero … che importa se si nasce in un pollaio quando si esce da un uovo di cigno?
con Guido D'Ascenzo
testo e regia Maria Cristina Giambruno

… Il brutto anatroccolo… alzi la mano chi non si è sentito, almeno per un attimo della propria vita come il goffo palmipede della novella di Andersen.
Ebbene in questa nostra civiltà dell’immagine (e troppo poco - ahimé – della sostanza) che celebra la bellezza (pseudo) e il genio (pseudo) a tutti costi e non tollera neanche l’acne juvenilis - per non parlare della forfora!!! - e schiaccia chiunque non primeggi, io so, per esperienze quotidiane, che un bambino continuamente costretto a rapportarsi a un mondo così fatuo, troppo spesso si sente, consciamente o no, un povero brutto anatroccolo, rifiutato e deriso quando non abbandonato.
E allora… allora c’è bisogna di credere in una metamorfosi, in un cambiamento totale che restituisca una persuasione alla vita, una voglia di combattere e conquistarsi una felicità che resista e che investa anche gli altri che amiamo.
E allora… questa messa in scena a partire da Andersen è un invito a riflettere sugli affetti veri che fanno la vita bella e degna di essere vissuta, su quanto sia importante stringere i denti e lottare per essi… e insieme è un segnale di solidarietà a tutti i brutti anatroccoli del mondo, me compresa… ma lo spettacolo, s’intende, è ancora altro…
Maria Cristina Giambruno