Il cattivo tenente
Effetto Notte. Cineforum 2004/2005
Usa, 1992
Titolo originale: The Bad Lieutenant
durata: 98'
genere: drammatico
produzione: Edward R. Pressman e Mary Kane
distribuzione: Mikado Film (1993) - Pentavideo - Medusa Video (Pepite)
regia: Abel Ferrara
attori: Harvey Keitel (il tenente); Victor Argo (poliziotto); Paul Calderon; Leonard L. Thomas; Robin Burrows (Ariane); Frankie Thorn (la suora); Victoria Bastel (Bowtay); Paul Hipp (Gesù); Bianca Bakija (passeggera); Joseph Michael Cruz (Paulo); Eddie Daniels (autista); Peggy Gormley (moglie di Zoe); Zoe Lund (Magdalena); Anthony Ruggiero (Lite); Fernando Velez (Julio)
sceneggiatura: Abel Ferrara, Zoe Lund
fotografia: Ken Kelsch
musiche: Joe Delia
montaggio: Anthony Redman
scenografia: Charles Lagola
Un tenente del Dipartimento di polizia di New York passa gran parte delle sue giornate drogandosi, trafficando con gli spacciatori, sottraendo soldi e stupefacente sequestrato e giocando d'azzardo sulle finali del campionato di baseball. Rimane, però, profondamente turbato da un episodio: una suora viene violentata da due portoricani all'interno di una chiesa e si rifiuta di denunciare i suoi assalitori.
«Raramente un film è riuscito ad essere più cupo, mortuario, senza un filo d'aria; a dispetto del suo contenuto abbondantemente blasfemo, dovrebbe interessare chi osserva l'uomo secondo un punto di vista cristiano. Raccomandarne la visione ai deboli di stomaco sarebbe cattiveria, ma anche non segnalarne la forte personalità non superficialmente appagata di scandalo e morbosità sarebbe una grave omissione». (Paolo D'Agostini, "La Repubblica", 27 maggio 1993)
«Dietro l'invettiva, si capisce che c'è Ferrara a grugnire la sua rabbia». (Claudio Trionfera, "Il Tempo", 27 maggio 1993)
«Naturalmente il film non esisterebbe senza l'incredibile performance offerta da Harvey Keitel, attore-mito capace di annullarsi nella rappresentazione di un abisso morale che aspira alla redenzione». (Michele Anselmi, "L'Unità", 27 maggio 1993)
«Percepirete, tra le immagini sporche ed eleganti del film, qualche richiamo ammirato alla poetica del primo Scorsese, quello di Mean Streets». (Fabio Bo, "Il Messaggero", 29 maggio 1993)
«Non sembri troppo bizzarro se mi viene di paragonare Ferrara, non a uno dei tanti, brillanti specialisti del crime movie, ma nientemeno che al grande e severo Bresson». (Callisto Cosulich, "Paese Sera", 23/24 maggio 1993)
Un noir cupo e sgradevole, che tratta temi tipicamente cattolici (la colpa, il peccato, il perdono, la redenzione) con una radicalità, visiva ed ideologica, che non si trova neanche in Scorsese. Ferrara, come Keitel, non arretra di fronte a nulla. Girato in economia, ma con una personalità di stile e un'efficacia narrativa rare a trovarsi.
tessera annuale 2004-2005 sottoscrivibile presso:
la biblioteca di Pergine in Piazza Serra
la libreria Athena in Via C. Battisti a Pergine
la libreria Punto Einaudi in Piazza Mostra a Trento
organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"