Il cavaliere e la fortezza
Un evento speciale nella fortezza ritrovata sul monte di San Martino.
Un pomeriggio allinsegna della cultura e dello spettacolo nella suggestiva cornice dei ruderi che gli archeologi stanno riportando alla luce. Spettacoli, musica e visite guidate per conoscere questo luogo misterioso dimenticato dalla Storia.
Programma
14.00: ritrovo in piazza a Lundo e inizio passeggiata accompagnati da una guida (prenotazione presso APT)
dalle 14.30 e per tutto il pomeriggio: visite guidate al sito in compagnia degli archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici P.A.T.
15.30 circa: spettacolo teatrale Uno straniero alla fortezza longobarda
Nellanno di Nostro Signore 756. Nemas, monte di san Martino. Un giorno dinizio estate
.. Sullo sfondo delletà longobarda, rivive per un giorno lantica fortezza: lanziana Gutrunda, Miliana, Walfrido e il rude Hilzone, Eutachio e Giovanni, personaggi
reali e di fantasia, intrecciano i loro destini nello scenario di un luogo unico. Un re sta per morire, un altro verrà e poi sarà la fine. La fortezza ha un compito: Astolfo e, prima di lui, Ratchis lo hanno stabilito. Dormono i custodi, sopraggiunge uno straniero: subdole le sue parole. Parla la vecchia
, un anello, il cerchio della vita.
Compagnia teatrale Trento spettacoli
Ideazione, testi e regia: Maura Pettorruso
Revisione e adattamento testi: Enrico Cavada
16.30 circa: merenda/degustazione di prodotti tipici
17.00: intrattenimento musicale con il gruppo Tabula Rasa di Ravenna
La partecipazione è libera e gratuita; solamente per la salita al sito accompagnati dalla guida è necessaria la prenotazione presso lAzienda per il Turismo
Informazioni e iscrizioni
Il monte di san Martino si raggiunge da Lundo (zona del Lomaso Comune di Comano Terme) in circa unora e mezzo di agevole cammino su strade sterrate e sentieri, seguendo il segnavia SAT 425 con direzione malga di Vigo e monte Blestone, deviazione per il monte segnalata lungo il percorso.
Per chi desidera raggiungere il sito in gruppo con un accompagnatore di territorio il ritrovo è a Lundo alle ore 14.00 (attività gratuita ma previa prenotazione presso APT)
In caso di necessità è previsto un servizio jeep da Lundo al Monte San Martino
Informazioni e iscrizioni: APT Terme di Comano-Dolomiti di Brenta, tel. 0465 702626, info@visitacomano.it, www.visitacomano.it.
La fortezza senza tempo
Il monte di San Martino, un solitario sperone di roccia sulle creste tra lAltogarda, le Giudicarie e il Lomaso, conserva i segni di unantica fortezza sepolti su una superficie di oltre 15.000 mq. Predisposta al tramonto dellimpero romano per fermare i barbari, è passata nelle mani di Goti e Longobardi che se ne sono serviti per contenere lirruenza dei Franchi dilaganti nelle valli trentine verso la pianura veneta. Infine - sottoposta al potente monastero di San Martino di Tours - è stata sentinella nel mantenere in mani fedeli la rete delle principali strade alpine. Dimenticata dalla Storia è ora al centro di un progetto internazionale di ricerca archeologica, coordinato dalla Soprintendenza e sostenuto dal comune di Comano Terme e dalla Bayerische Akademie der Wissenschaften. Dopo averla identificata dopo secoli di oblio, gli archeologi ne hanno riportato alla luce i tratti più significativi: la piattaforma del grande cantiere di costruzione con i punti di spacco delle pietre e i piani di impasto della malta, le vie interne verso le opere da realizzare, la cinta di difesa con le torri di avvistamento predisposte secondo suggerimenti tecnici propri delle strategie militari bizantine della metà del V secolo, i resti di un ampio magazzino annonario del VI secolo, un edificio funerario eretto nellarea centrale e dominante linsediamento, sede di sepoltura per pochi e selezionati individui, i ruderi di un caseggiato con cucina e stanze di soggiorno. Resti di cui il monte ha perso ogni ricordo, fatto salvo un piccolo oratorio e il suo toponimo. Costruito sui ruderi, questultimo edificio è stato erede materiale di valori e di significati diversi: in origine, quelli del rango e delle convinzioni di chi ne è stato il fondatore, quindi quelli di una chiesa di strada propria delle reliquie venerate in grado di mantenere una trama di relazioni tra chi transita e chi, generazione dopo generazione, è salito sul monte dai paesi sottostanti, secondo percorsi rituali annualmente scadenzati. Avvicinarsi oggi a questo luogo è camminare come un tempo attraverso faggete secolari, é percorrere un habitat che é quello delluomo raro medievale, è scoprire le rovine di un tempo di cui i manuali di Storia non parlano, è uscire per qualche ora dal nostro mondo i cui segni non hanno più il tempo per diventare rovine.
Per saperne di più: www.small.tn.it.
organizzazione: Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici - Settore Beni archeologici