Il cibo che conta
Una mostra sui numeri del cibo. A cura di Giovanni Carrada
Nonostante questo sia l'anno di Expo, facciamo tutti fatica a cercare le risposte alla grande domanda alla base dell'intera manifestazione: È possibile assicurare a tutta l'umanità un'alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile? E il sistema del cibo resta purtroppo molto poco e molto mal capito. Se ne sottolineano alcuni aspetti e se ne ignorano altri, magari più importanti. Non si comprendono i mille legami fra sistema agroalimentare ed economia, demografia, innovazione tecnologica. Si prospettano soluzioni semplicistiche a problemi complessi. Si guarda con occhi nostalgici, ma senza conoscere la storia. Si immagina di risolvere i problemi di domani, ma con le soluzioni di ieri. Provare a leggere la grande domanda di Expo dal punto di vista quantitativo può invece aiutare arendere la ricerca di risposte molto più semplice.
I numeri del cibo possono sintetizzare i fenomeni, "pesarli", compararli, capirne l'andamento nel tempo e scoprirne le relazioni. Perché il cibo, nella salute come nella tutela dell'ambiente, nella società come nell'economia o nella storia, "conta" eccome. I numeri, è vero, sono in sé astratti, e forse un po' freddi. Opportunamente visualizzati, però, possono essere trasformati in pattern che il nostro sistema visivo afferra molto facilmente. Possono persino raccontare delle storie.
I temi della mostra
1) Contiamo il cibo
Per sfamare sette miliardi e trecento milioni di persone servono quantità gigantesche di cibo. Le varie regioni del mondo non solo riescono a produrne di diverso tipo, ma soprattutto in quantità molto diverse. Così non esiste più la fattoria dietro casa che produce tutto. Nel bene e nel male la nostra "fattoria", ormai, è il mondo.
2) Come siamo arrivati a questo punto?
Una lunga time line che illustra le grandi tappe del sistema del cibo, e mostra come il cibo che mangiamo e soprattutto il modo di produrlo hanno guidato le grandi tappe della storia umana, offrendo mille spunti di approfondimento e riflessione. Il cibo "conta" infatti molto più di quanto immaginiamo perché (quasi) tutto il resto è conseguenza: demografia, civiltà, cultura, sviluppo.
3) A chi troppo, a chi niente
In teoria, il pianeta potrebbe sfamarci tutti, ma di fatto si divide fra paesi in cui si mangia troppo e paesi in cui si mangia troppo poco, con le relative conseguenze sulla salute e non solo. Numeri alla mano si scopre che cosa succede esattamente quando un paese povero diventa ricco, e perché ridistribuire il cibo prodotto oggi non può essere (purtroppo) una soluzione.
4) Il cibo pesa (sul pianeta)
Anche se pochi se ne rendono conto, la produzione di cibo è l'attività umana che ha il più forte impatto sull'ambiente, anche se naturalmente è la più indispensabile. Ma è entrando nei meccanismi di questo impatto e nei loro numeri che appare chiaro che cosa possiamo fare per attenuarlo.
5) Sopra e sotto il mare
La pesca è l'ultima attività da cacciatori-raccoglitori rimasta sul pianeta, e i suoi numeri sono fra i più preoccupanti, anche se fra i meno conosciuti e discussi, dell'intera questione ambientale. Altri numeri, però, ci suggeriscono anche perché può essere il problema più rapidamente risolvibile.
6) Appuntamento al 2050
Che cosa succederà quando sul pianeta saremo in nove miliardi e mezzo? Secondo gli esperti, riusciremo a produrre cibo per tutti, ma rischiamo di farlo a un prezzo ambientale molto alto. Per non doverlo pagare, dovremo cambiare molte cose, e sono di nuovo i numeri a guidarci in quattro aree – carne, sprechi, biocarburanti, e soprattutto innovazione – dove possiamo fare moltissimo.
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3 ottobre
Sarà un pomeriggio dedicato alla famiglia e alla scoperta di quanto il cibo conti nella vita quotidiana, quello proposto dal MUSE per l'inaugurazione della mostra Il Cibo Conta!
Prima dell'evento ufficiale di inaugurazione, che si svolgerà alle 17.00,dalle 15.00 diversi spazi del museo accoglieranno momenti scientifici, attività e laboratori disegnati attorno ai temi sviluppati dalla mostra.
Lo spettacolo Puppet PrehiStories (ore 16.00) affronta in modo giocoso i grandi temi dello sviluppo della Storia umana attraverso la narrazione di piccole storie ambientate nelle località di ritrovamento archeologico del Trentino. La messa in scena è realizzata con piccoli pupazzi e con la tecnica del teatro di figura su nero. Al via il laboratorio Biologia Sintetica al Gusto di Vaniglia (alle 15.00, alle 16.00 e alle 17.00 ), un momento per conoscere i punti di vista della ricerca e dell'industria su questa frontiera della biologia. Il cibo è anche fonte di sperimentazione per il mondo del making: largo dunque alle dimostrazioni di food printing e food cutting del FabLab che mostrerà le possibilità offerte dalle stampanti 3D in ambito alimentare
Spazio anche alle attività negli orti davanti al MUSE(alle 15.00 e alle 16.30), con La gang dell'orto, un viaggio animato per mettere in luce le caratteristiche e le proprietà nutrizionali di alcune specie vegetali.
Il laboratorio di degustazione Idrosommelier dell’acqua (alle 15.00, alle 16.00 e 17.00) presenterà una carrellata di assaggi di acque dolci, dure, ferruginose, provenienti da alcune aree geografiche e geologiche del Trentino e permetterà di scoprire che ogni acqua ha un suo sapore determinato da precise caratteristiche chimico-fisiche.Che storia hanno gli ingredienti della pizza? Nel laboratorio Figli del Neolitico, alle 15.00, alle 16.00 e 17.00, un percorso attraverso le tappe che hanno permesso di cambiare gli ambienti circostanti.
Anche il Palazzo delle Albere sarà al centro della festa di inaugurazione con un laboratorio a cura di MIELE che coinvolgerà il pubblico nella preparazione di una merenda sana, gustosa e divertente: dei biscotti fatti in casa. Un piccolo corso pratico per mettere “le mani in pasta” e conoscere da vicino la materia prima e la sua trasformazione. Al termine dell'attività sarà possibile fare merenda degustando i biscotti cucinati insieme.È consigliata la prenotazione allo 0461. 270311.
organizzazione: Muse Museo delle scienze