Il consenziente e il dissenziente
Dramma didascalico
Il consenziente e il dissenziente
di Bertolt Brecht
attore, regia e animazione dei personaggi Annamaria Soldo
trombone tenore Valerio Terzan
a seguire dialogo tra i partecipanti
Perché l'arte non dovrebbe,
naturalmente coi mezzi a lei propri,
contribuire alla grande impresa
di rendere l'uomo padrone della vita?
Il Ragazzo sapeva che in quel viaggio avrebbe rischiato la vita. La decisione presa era veramente necessaria? I compagni fecero tutto ciò che potevano per salvarlo? Ne Il consenziente e Il dissenziente del 1929 le due differenti versioni dell'antico racconto giapponese Taniko. La prova della valle, a cui Brecht si ispirò, offrono la duplice soluzione dialettica di un problema etico e politico. Imparare a vivere, imparare a scegliere responsabilmente e consapevolmente, imparare a capire il mondo e la società, imparare attraverso l'esperienza e lo studio, quest'ultimo inteso non come erudizione o sapere nozionistico ma come un lavoro di approfondimento e di analisi della realtà per trovare le possibilità di un giusto agire nel bene del singolo e della collettività. “L'utilità dello studio è fortemente limitata da fattori estranei alla volontà di chi studia. Contro la disoccupazione non c'è sapere che tenga; e la divisione del lavoro rende inutile e impossibile ogni sapere multiforme. Sicché lo studio finisce col diventare lavoro proprio di coloro che non hanno alcun bisogno di lavorare. Non è il molto sapere che procura potenza, ma è molto quello che ci si può procurare solo se si è potenti. E allora perché studiare? […] Alcuni strati sociali non pensano affatto a migliorare le loro condizioni di vita, poiché le giudicano ben soddisfacenti. […] Ma vi sono altri strati sociali che si sentono scontenti dei rapporti in cui vivono: costoro hanno per lo studio uno smisurato interesse pratico, vogliono assolutamente orientarsi, sanno che, senza lo studio, saranno perduti. Essi sono i migliori, i più avidi studiosi. Le medesime differenze valgono anche fra paesi, fra popoli. Il desiderio d'imparare dipende dunque da vari fattori; ma non si può negare l'esistenza di un entusiasmo per lo studio, di uno studio gioioso e combattivo. Se non vi fosse questa possibilità di studiare divertendosi, allora veramente il teatro, per quella che è tutta la sua struttura, non sarebbe assolutamente in grado d'insegnare.” (B. Brecht, Scritti teatrali).
Titolo originale Der Jasager und Der Neinsager dalla commedia giapponese Taniko. La prova della valle nella versione inglese di Arthur Waley. Traduzione di Emilio Castellani.
ingresso gratuito