Il deserto e la neve

Teatro

Stagione Teatrale di Borgo Valsugana e Grigno 2009/2010

Naturalmentearteeventi
Il deserto e la neve
scritto, narrato e musicato da Carlo La Manna
con Carlo La Mamma e Corrado Bungaro
regia di Carlo La Manna

Una storia vera! Questa storia d’uomo l’ho vissuta attraverso il contatto diretto con i protagonisti. Ho alterato i nomi come mi è stato chiesto documentando cmq i passaggi chiave dell’evento. Al temine di questa avventura, all’interno del convento è stata aperta una piccola moschea, dove i musulmani si ritrovano ogni giorno a pregare vicino ai frati. Linguaggi che si intrecciano sull’unica strada della fede.
Carlo La Manna

Nel 2001 in una piccola frazione si trasferisce una coppia di musulmani che affitta una casa vicino ad un convento di frati francescani. Il paese, abitato da contadini e artigiani, non ha mai avuto contatti con “stranieri” e la nuova famiglia viene isolata. Anche gli arabi percepiscono questa diffidenza ed hanno paura, non escono quasi mai di casa e non frequentano le strutture pubbliche. I frati, Santino e Bulio si chiedono come riuscire a far incontrare queste due culture così diverse. Una mattina vanno a bussare alla porta di Adel e Naziha: portano con se alcuni pomodori e dell’insalata, ma Adel rifiuta ogni dono e gentilmente, invita i frati a non occuparsi di loro. Dopo qualche mese la donna mostra lentamente una pancia sempre più evidente: aspetta un bambino. Questa nuova vita che cresce porta la famiglia ad avvicinarsi ai frati. Naziha ha qualche problema legato alla gravidanza e i frati che conoscono bene i parti in casa dei contadini, sanno risolvere i malesseri della donna con piccoli infusi e semplici consigli. Il tempo passa, arriva la vigilia di Natale ed il parto è previsto per gennaio. Tutti sono nelle loro case addobbate mentre i frati pregano nelle loro celle. Improvvisamente una voce agitata, si mischia al suono del campanello del convento. È Adel, fa segno ai frati di correre! Santino e Bulio corrono verso casa di Adel dove Naziha è pronta a partorire. I frati prendono in mano la situazione, si fanno aiutare da alcuni vicini per procurare il necessario. La casa viene riscaldata da un tepore che sa di fuoco, di legna e nonna Mariuccia porta degli asciugamani caldi e dei dolci. Ora la casa è piena di gente. Passa la mezzanotte, il parto è difficile ma alle tre del mattino il bambino nasce! Silenzio. Il padre, i frati, le comari, tutti intorno a questa luce mentre la madre piange… Mariuccia ricorda che quello è il giorno di Natale e che quel bambino ha spezzato la paura.