Il diario di Anna Frank

Teatro

Filodrammatica di Laives
Il diario di Anna Frank
di Frances Goodrich e Albert Hackett
Regia di Roby De Tomas
PERSONAGGI
OTTO FRANK padre di Anna
SIGNORA EDITH FRANK sua moglie
MARGOT figlia maggiore dei Frank
ANNA figlia minore dei Frank
VAN DAAN amico dei Frank
SIGNORA VAN DAAN moglie
PETER figlio dei Van Daan
MIEP segretaria dei Frank
KRALER amico dei Frank
DUSSEL INTERPRETI
Luca Bertolini
Antonia Stevan
Jessica Parisi
Linda Franceschini
Pio Vajente
Chiara Bolzoni
Carlo Dal Ri
Paola Zelgher
Davide Idini
Fulvio Dal Ri

Scenografia studiata e realizzata da: Tonino Melato, Agostino Perotti
Luci e musiche: Andrea Mastroianni e Monica De Verocai
Macchinisti: Agostino Perotti, Renzo Serena, Gianni Bergamo
Costumi: Ida Dacome
Direttore di palcoscenico: Cristina Dal Ri
Riprese e montaggio video, foto: Ivano Bonatti

Abbiamo voluto far rivivere quegli anni.
Abbiamo voluto far sentire al pubblico l’aria che si respirava nell’alloggio segreto, i rapporti che si sono creati fra le persone che vivevano a stretto contatto tra loro. Dalle parole di Anna risorgeranno quindi scene della vita quotidiana: la difficoltà di vivere in otto in uno spazio tanto angusto, i silenzi che dovevano essere mantenuti durante le ore lavorative del giorno, il terrore di essere scoperti.
Tanti sono i motivi per i quali abbiamo deciso di portare sul palcoscenico questa storia. Uno di questi è proprio perché è accaduto realmente, e perché nessuno possa dire che “non sapeva”. Sono passati sessant’anni da quando il generale Eisenhower ordinò che si documentasse il più possibile ciò che era avvenuto, e lo spiegò dicendo: “Che si realizzino registrazioni filmate, testimonianze, perché arriverà un giorno
in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo.”
Per non dimenticare. Perché è un bel testo. Perché è sempre il momento giusto. Perché è stato profondamente ingiusto. Perché a tratti è anche poetico. Perché non succeda più. Perché qualcuno non possa dire “non sapevo” Perché ci insegna ad amare la vita. Perché “continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”
Perché la fame ci fa diventare come bestie. Perché la paura ci cambia. Perché è successo veramente.
Perché è interessante l’evoluzione dei rapporti fra gli occupanti della “dimora segreta”, Perché ogni volta mi commuovo. Perché …finalmente!!!