Il diario di Anna Frank

Teatro

Filodrammatica di Laives
Il diario di Anna Frank
di Frances Goodrich e Albert Hackett
versione ed adattamento di A.M. Balbi e L. Melesi
due atti
regia Roby De Tomas
Scenografia studiata e realizzata da Tonino Melato, Agostino Perotti
Luci e musiche Andrea Mastroianni e Monica De Verocai
Macchinisti Agostino Perotti, Renzo Serena, Gianni Bergamo
Costumi Ida Dacome
Direttore di palcoscenico Cristina Dal Ri
Riprese e montaggio video, foto Ivano Bonatti

Il Diario di questa giovane ragazza giunse in America nel 1952. Eleanor Roosevelt, vedova del presidente scomparso cinque anni prima, fece pressione su Otto Frank perché accettasse che del diario fosse fatto un adattamento teatrale. Così, tre anni dopo, il compito fu affidato a due drammaturghi americani: Albert Hackett e sua moglie, Frances Goodrich. Nell’ottobre dello stesso anno fu rappresentato per la prima volta a New York.
Abbiamo voluto far rivivere quegli anni, abbiamo voluto far sentire al pubblico l’aria che si respirava nell’alloggio segreto, i rapporti che si sono creati fra le persone che vivevano a stretto contatto tra loro. Dalle parole di Anna risorgeranno quindi scene della vita quotidiana: la difficoltà di vivere in otto in uno spazio tanto angusto, i silenzi che dovevano essere mantenuti durante le ore lavorative del giorno, il terrore di essere scoperti.
E rivivrà anche la fede di Anna, che nonostante stesse vivendo un periodo in cui gli uomini mostravano il loro lato peggiore, scriveva: “si dubita della verità, della giustizia e dell’esistenza di Dio. E’ davvero un miracolo che io non abbia perso tutte le speranze, perché sembrano assurde e irrealizzabili. Eppure le conservo, nonostante tutto, perché credo nell’intima bontà dell’uomo. Non posso costruire tutto sulla morte, sulla miseria e sul caos.”

Tanti sono i motivi per i quali abbiamo deciso di portare sul palcoscenico questa storia. Uno di questi è proprio perché è accaduto realmente, e perché nessuno possa dire che “non sapeva”. Sono passati sessant’anni da quando il generale Eisenhower ordinò che si documentasse il più possibile ciò che era avvenuto, e lo spiegò dicendo: “Che si realizzino registrazioni filmate, testimonianze, perché arriverà un giorno in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo.”
Noi abbiamo voluto ricordare Anna Frank, con questo pezzo teatrale che troviamo profondo ed estremamente poetico, per rendere elogio alla sua vita, e ai suoi pensieri e affinché sia un esempio per tutti.