Il diradarsi dell'oscurità
IL DIRADARSI DELLOSCURITÀ | Il Trentino, i trentini nella seconda guerra mondiale
Volume 2 /1942-1943
A cura del Laboratorio di Storia di Rovereto
Sei anni di lavoro, quindici autori coinvolti e 50 mila fotografie e documenti esaminati dai ricercatori: «Il diradarsi delloscurità», immensa ricerca sulla seconda guerra mondiale «vista» dal Trentino, a cura del Laboratorio di storia di Rovereto, è presentata mercoledì 8 settembre alle 20.30 in Rocca. Intervengono Maria Flavia Brunelli, assessore alla cultura del Comune di Riva del Garda, Diego Leoni, coordinatore del Laboratorio di storia di Rovereto, Fabrizio Rasera, storico, e Renato Ballardini. Organizza il MAG.
La ricerca si è svolta a tutto campo: dagli archivi pubblici (73 quelli consultati) a quelli privati (più di 300), da quelli trentini e italiani a quelli esteri (Germania, Francia, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti, Svizzera, Sud Africa, Australia); dalle fonti iconografiche (più di 15 mila fotografie) a quelle documentarie, da quelle bibliografiche a quelle memorialistiche e a quelle orali. Questa nuova opera del Laboratorio di storia di Rovereto ha richiesto sei anni di lavoro: tanto è il tempo che la separa da «Il popolo scomparso», il fotolibro sulla prima guerra mondiale. E da quel libro, e da tutti gli altri che l'hanno preceduto, questo ha preso le mosse.
Articolata in tre volumi (1939-41, 1942-43, 1944-45), lopera (titolo esteso, «Il diradarsi delloscurità. Il Trentino, i trentini nella seconda guerra mondiale 1939 - 1945», ed. Egon, 2009) funziona come una scatola cinese: c'è un racconto fotografico, fatto di oltre 2.000 fotografie e scandito cronologicamente, che mette a confronto visivo gli eventi bellici (la guerra sui fronti, poi la guerra in casa) con lo scorrere della vita politica, economica e civile, ed è accompagnato e commentato da frammenti di diari e lettere conservati nell'Archivio della scrittura popolare di Trento. Da esso fuoriescono 80 storie, individuali e collettive, spesso sconosciute e scelte per la loro emblematicità (fra le molte che si prestavano), raccontate attraverso altre immagini, documenti, testimonianze e testi del Laboratorio. E, ancora, 23 album fotografici di soldati, l'album di un tedesco, due civili, 4 album da disegno di prigionieri. Una raccolta di documenti cinematografici.
organizzazione: Museo Civico di Riva del Garda