Il fu Mattia Pascal

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2010/2011
La Grande Prosa

Il Teatro di Tato Russo
Il fu Mattia Pascal
di Luigi Pirandello
versione teatrale Tato Russo
regia Tato Russo
scene Tony Di Ronza
costumi Giusi Giustino
musiche Alessio Vlad
con Tato Russo, Katia Terlizzi,
Renato De Rienzo, Marina Lorenzi

Chi l’ha visto questo melanconico essere moderno scappato di casa per sfuggire alla condizione di una vita noiosa, incolore e infelice di bibliotecario dal lavoro poco appagante?
Cambia vita il nostro eroe moderno, dopo avere appreso da un quotidiano della sua morte. Tenta di cambiare vita, sarebbe meglio dire, dandosi anche una nuova identità e diventando Adriano Meis. Ma ripartire da zero non è facile, anzi è impossibile tanto da far ritornare il nostro omino dell’epoca moderna lì da dove era scappato, da quel borgo o paesino dove ritrova una moglie nel frattempo sposata ad un altro uomo e con una bimba.
Ah triste, solitario Mattia Pascal, emblema di una vita che è un viaggio tra vari modi di essere, di apparire di se stesso a se stesso e agli altri, il viaggio di una vita moltiplicata forse all’infinito che ci impedisce tra convenzioni e compromessi di capire chi siamo veramente, un viaggio alla ricerca della propria vera identità.
Quanta lucidità sulla disperata condizione dell’uomo contemporaneo e quanto umorismo in questo lavoro di Pirandello per un uomo che vive privo di senso nella contraddizione tra l’essere e l’apparire. Ed è proprio questa vena umoristica pirandelliana ad avere colpito in particolare Tato Russo che ha fatto propria la materia di questo famoso romanzo dello scrittore e drammaturgo agrigentino per riscriverla in commedia che trasferisce in una dimensione teatrale il romanzo. Sono operazioni che a questo navigato uomo di teatro partenopeo, riescono particolarmente bene, come nelle riduzioni e negli adattamenti shakespeariani più volte messi in scena nella sua carriera. Tato Russo fa propria la materia del testo per riscriverla in lavoro teatrale con lo stesso linguaggio che sarebbe stato di Pirandello.
Così Mattia Pascal è Tato Russo nel doppio ruolo di Mattia Pascal e Adriano Meis, ma anche gli altri personaggi che concorrono alla sua vicenda si rincorrono nella storia, interpretata così dagli stessi attori in identità e personaggi diversi, quasi a scegliere di non chiarire affatto, nello spettro delle rassomiglianze, la distinzione tra i vari aspetti della realtà.
Un Mattia Pascal quello del Teatro di Tato Russo che punta su un cast di bravi attori, su belle e coinvolgenti scene e sul valore di un capolavoro assoluto poche volte eguagliato dalla letteratura di casa nostra.