Il gioco dell'amore e del rischio

Teatro

Marivaux viene definito "partigiano dei moderni" perché nella disputa tra antichi e moderni parteggia per questi ultimi stilando anche parodie dei poemi omerici. Oltre ai due romanzi, Marivaux ci lascia una tragedia ("Annibale", 1720) e 33 commedie che toccano una grande varietà di temi ma incentrate soprattutto sullo studio dei caratteri e dei sentimenti di cui analizza tutte le sfumature con grazia ed eleganza. Il suo linguaggio raffinato, definito quasi un ricamo, ha dato origine al termine "marivaudage".
Il gioco dell’amore e del rischio, rappresentato per la prima volta a Versailles nel 1730, è messo in scena dalla Compagnia del teatro San Prospero diretta da Alberto Cottafavi che ne ha curato anche la traduzione e la elaborazione. Il grande successo della commedia è dovuto alla trovata del doppio cambio di ruoli dei protagonisti. Un altro aspetto interessante è il travestimento dei due promessi sposi Silvia e Dorante come espediente per conoscersi meglio prima di affrontare il matrimonio. I due giovani si trovano ad essere responsabili del proprio avvenire. Questa ottica è in antitesi con la commedia sei-settecentesca ispirata nelle situazioni tipiche dei comici dell’arte. Come del resto anche il ruolo della donna, non più relegata in secondo piano, acquista un significato più forte rispetto ai tempi. La commedia trova il suo filone comico nella figura dei due servitori Arlecchino e Lisetta obbligati a vestire i panni dei loro padroni per assecondare il loro gioco.

AUTORE: Marivaux - REGISTA: Alberto Cottafavi - COMPAGNIA: "Teatro San Prospero" di Reggio Emilia


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Scurelle