Il pesce è finito. Lo sfruttamento dei mari per il consumo alimentare
A livello globale, secondo la Fao, il 34,2% degli stock ittici viene pescato a livelli biologicamente non sostenibili.
Secondo la stessa fonte, contemplando anche il deterioramento lungo la filiera, circa il 35% di tutte le catture non arriva al nostro piatto.
Il Mediterraneo è considerato il mare più sfruttato al mondo. Vi peschiamo dalle due alle tre volte al di sopra di quello che la natura è in grado di sopportare.
Sono questi alcuni degli argomenti che verranno affrontati durante l’incontro pubblico di giovedì 5 agosto, alle ore 20.30, presso la biblioteca comunale di Baselga di Pinè (TN), in compagnia del naturalista bolognese Gabriele Bertacchini, che presenterà il suo nuovo libro dal titolo “Il pesce è finito – lo sfruttamento dei mari per il consumo alimentare”.
Spiega Bertacchini: “Dal 1961 ad oggi la crescita annuale globale del consumo di pesce è stata il doppio della crescita demografica. Se nel 1961 il consumo pro capite annuo di prodotti ittici a livello mondiale era di soli nove chilogrammi, oggi supera i venti (per l’Italia siamo intorno ai ventinove).
Cinque prodotti soltanto coprono quasi il 50% dei consumi complessivi dell’Unione Europea. Nulla da meravigliarsi, dunque, se entro il 2048, come sostengono alcuni biologi marini, continuando con questo passo, i principali pesci che siamo abituati a mangiare saranno in parte scomparsi.
Il pesce spada, dagli anni Ottanta ad oggi, è diminuito nel Mediterraneo del 70%
Il nasello presenta un tasso di sovrasfruttamento di 5,5 volte superiore a quello sostenibile, con picchi che superano dieci volte il livello di sfruttamento sostenibile nel Mediterraneo occidentale.
Per alcuni prodotti, le catture accessorie(bycatch) possono essere anche più del doppio rispetto la specie per la quale si è usciti in mare. Per un chilogrammo di gamberetti, ad esempio, è possibile trovare nella rete anche più di cinque chilogrammi di animali non desiderati.
All’interno di questo scenario non vanno poi dimenticati gli attrezzi di cattura che abbiamo creato, alcuni dei quali alterano la fertilità del mare distruggendo ecosistemi di fondo”.
Note sull’autore
Gabriele Bertacchini (Bologna, 1980), è un divulgatore ambientale.
Dopo la laurea in Scienze naturali e un master in comunicazione ambientale, nel 2006, fonda AmBios, azienda specializzata in educazione e comunicazione ambientale. Collabora con molti enti sul territorio nazionale. Vive diviso tra Trentino e Sardegna, tra i boschi e le coste di cui ama raccontare le storie. Ha all’attivo oltre duemila incontri pubblici tra conferenze e momenti formativi. Ha pubblicato Il mondo di cristallo (2017) e L’orso non è invitato (2020).
L’incontro, a ingresso libero, con prenotazione obbligatoria, è organizzato dalla Biblioteca
comunale di Baselga di Pinè (TN)
Per informazioni e prenotazioni: 0461 557951