Il ritmo del successo

Cinema

Center Stage, USA, 2000 Durata 115'
Chi non ricorda "Saranno famosi" (1980), la pellicola di Alan Parker che fece faville al botteghino e che ebbe il merito di appassionare ed ispirare molti giovani adolescenti e artisti provetti? Ebbene "Il ritmo del successo" (Center Stage, Usa, 2000) ne ripercorre in pieno le orme. Diretto da Nicholas Hytner, che nelle sue diverse esperienze teatrali è stato spesso in contatto con ballerini e assiduamente ha collaborato con Kenneth Mac Millan, uno dei migliori coreografi inglesi, il film è centrato in toto sulla danza classica. In particolar modo la vicenda narra di un gruppo di giovani, assai eterogenei per carattere ed estrazione sociale, accomunati dalla stessa sfrenata passione per il ballo. In nome della loro arte sognano la gloria e, attraverso una dura e spietata competizione, sacrificano i piaceri quotidiani. Si barcamenano tra speranze, delusioni, amori, gioie, dolori, sudori e lacrime, nella difficile corsa verso il successo. Per quanto riguarda i personaggi troviamo alcuni stereotipi come la bella, ma inadatta, la ribelle dotata di grande talento e la brava influenzata dalle opprimenti aspettative materne.
La colonna sonora spazia da Ciaikovski e Rachmaninoff a Stevie Wonder e Jamiroquai, mentre le coreografie sono riprese da "Il lago dei cigni" di Ivanov, da "Romeo e Giulietta" di Mac Millan e da "Stelle e strisce" di Balanchine. Lo spettacolo è quindi assicurato anche grazie al montaggio coreografico ideato da Susan Stroman e Christopher Wheeldon, mentre il cast è composto da giovani talenti tra i quali si distinguono Ethan Stiefel, star internazionale nonché primo ballerino dell’American Ballet Theatre, Amanda Schull, ballerina del San Francisco Ballet, e Sasha Radetsky, anch’esso danzatore dell’American Ballet Theatre.

«Per la prima volta mi è stata data l’opportunità di descrivere la gioia del ballo e la tensione che si respira dietro le quinte.. Quello della danza classica è un mondo duro. Non si addice ai deboli. Il balletto non è un mondo basato sull’approssimazione» (il regista, Nicolas Hytner)

«Il regista de ‘La pazzia di Re Giorgio’, con le coreografie di Susan Stroman e con le musiche di George Feton, ha dato vita a un film denso e dialettico di circa due ore che alterna le vicende private con bellissime coreografie» ('Trovaroma', 14 settembre 2000)

«Hytner è riuscito a raccontare il mondo della danza con realismo e autenticità»

«La macchina da presa fissa e frontale al palcoscenico permette la visione completa delle esemplari coreografie. In questo modo niente è forzato o sottolineato con tagli o ‘abilità’ tecniche permettendo una voluta visione ‘teatrale’ dello spettacolo. L’immobilità dell’immagine e l’esclusione di controcampi convergono, in quell’istante, per intensificare la forza e l’esclusività della danza» (Nicoletta Ballati)

INTERPRETI PRINCIPALI: Amanda Schull, Christine Dunham, Stephen Stout, Maryann Plunkett - REGISTA: Nicholas Hytner