Il tartufo

Teatro

Stagione Teatrale di Brentonico 2004/2005

Diaghliev s.r.l.
Il tartufo
di Molière
con Diana DeToni, Luigi Mezzanotte, Roberto della Casa, Antonio Conte
regia di Flavio Bucci

Commedia politica per eccellenza, e forse per elezione, proibita due volte, Tartufo dovette aspettare cinque anni (dal 1664 al 1669) prima di arrivare ufficialmente alla ribalta. Tutta Parigi però la conosceva, troppo se n'era parlato e scritto; erano state fatte inoltre diverse letture, o addirittura rappresentazioni, in privato, le cosiddette "visites".
La sera del 5 febbraio 1669 la sala del Palais-Royal era rigurgitante: gli spettatori furono stipati in ogni angolo possibile; l'incasso superò ogni primato e fu di 2.860 franchi. L'opera fu replicata 44 volte consecutive. Terminava nel trionfo una lunga guerra che aveva diviso Parigi in due opposte fazioni, e la vittoria di Tartufo non era che la vittoria di Luigi XIV contro i suoi nemici interni, la società clericale che faceva capo alla Compagnia del Santo Sacramento dell'Altare.

Commedia giocata sul tema dell’agnizione (riconoscimento di uno o più personaggi che sulla fine si rivelano improvvisamente di identità diversa da quella che fino ad allora si era creduto). Tartufo ha, come felice scioglimento, un autentico colpo di scena. Il deus ex machina, in questo caso l’intervento dell’autorità regia per impedire a Tartufo di rovinare completamente la sua vittima, vale a significare che in certe situazioni capziosamente giuridiche, solo un potere superiore può ristabilire la verità e la giustizia. La commedia intendeva colpire quell’ipocrisia religiosa di cui autentici furfanti possono valersi per ordire le loro criminose trame.
Questo spiega, del resto, la violenza degli attacchi che essa subì anche da persone di religiosità ineccepibile. Ma il Tartufo, negli intenti dell’autore, non voleva essere esclusivamente una polemica fine a se stessa, visto che si preoccupa di esporre, per bocca di un personaggio indubbiamente savio, un nuovo ideale "umano" di religione.
Molière mette a confronto due personaggi opposti: il protagonista, l’impostore, e l’altro, l’uomo onesto; tutto questo perché lo spettatore abbia immediatamente i termini di riferimento, perché possa scegliere e schierarsi e, ovviamente, la scelta è obbligata.

Scrive l’autore: “Le più belle massime di una seria morale sono spesso meno efficaci della satira e nulla è di maggior ammonimento, per la maggior parte degli uomini, che la pittura dei loro difetti. Esporre i vizi al riso della gente significa sottoporli ad un duro distacco. Si tollerano facilmente i rimproveri, ma non si tollerano le canzonature. Accettiamo facilmente di essere malvagi ma non vogliamo essere ridicoli.”

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita presso:
• Sportelli delle Casse Rurali Trentine fino alle ore 15.30 del giorno dello spettacolo o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o di domenica
• Biglietteria teatro il giorno dello spettacolo dalle ore 20.00 alle 21.00


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Brentonico Assessorato alla Cultura