Il tempo pieno e il nulla

Convegno

Paesi e affetti

Incontro con
TINO DI CICCO
e la sua poesia-silenzio

Tesi, spogli e traslucidi, incisi nella lingua come aspri e pungenti grani di un moderno rosario, i versi di Tino di Cicco ci costringono a osservare con occhi impietosi la sordità del nostro mondo all’appello della poesia. Davvero poco importa che molti di noi considerino i versi dei poeti un “borbottio” di matti o un parlare “in nome di qualcosa/che non c’è”: Di Cicco sa ricordarci che solo la poesia potrebbe, affrancandoci dai nostri limitati punti di vista e dalla nostra schiavitù nei confronti delle apparenze, aiutarci a ritrovare i sentieri interrotti della verità, e in essi il filo segreto che lega l’essere al nulla, il “pieno” al “vuoto”, i fenomeni a ciò che li trascende…

Dalla introduzione di Paolo Ragazzi a “Il tempo pieno e il nulla”

[Sette. Il poeta che colora i coriandoli] Di Cicco è un pittore di coriandoli, le sue poesie sono coriandoli. Piccoli spazi di colore capaci di roteare nel volo del loro accadere, del loro esserci, del loro rimanere, del loro significare. E come in perenne attesa che qualcuno le impugni e le sparga intorno, quasi solo così possano esprimere la forza che le abita, quasi solo così possano sfrangiarsi nelle tante stelle filanti di pensosità che racchiudono.

… Ma le poesie, i coriandoli di Di Cicco, sono una risultante, sono la parte emersa di un’isola conficcata tra le correnti di un pensiero filosofico.

Da “Tino di Cicco, quasi un ritratto” di Simone Gambacorta

Tino di Cicco è nato a San Giovanni Valle Roveto (AQ). Vive a Pescara. È un poeta. Ha pubblicato parecchi libri; il più recente è “Il tempo pieno e il nulla” pubblicato da Moretti & Vitali.


organizzazione: Biblioteca intercomunale di Fiera di Primiero