Il violino di Auschwitz

Musica

Giorno della memoria. 27 gennaio 2011

Il violino di Auschwitz. Musiche e immagini per non dimenticare
dell'Associazione culturale "Baraban"
Musicisti

Vincenzo Caglioti: organetto diatonico, voce
Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, basso elettrico, bouzouky
Giuliano Grasso: violino, voce
Diego Ronzio: clarinetto, percussioni, tastiere, voce
Paolo Ronzio: chitarra, bouzouki, voce
Maddalena Soler: voce solista, violino

Una intensa ed emozionante sequenza di melodie e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra accompagnata da filmati d'epoca che scorrono dietro ai musicisti.

Anche ad Auschwitz, Terezìn e Mauthausen si suonava, si cantava e si componeva musica. Di fronte alla sola prospettiva della morte i musicisti ebrei non rinunciavano alla loro passione, arrivando ad allestire orchestre, come ad Auschwitz, scrivendo note nelle condizioni più disperate, componendo ninna nanne da cantare ai bimbi ormai sulla porta della camera a gas, come la straordinaria Wiegala scritta da Ilse Weber morta, insieme al figlio Tommy, nell' ottobre ‘ 44 ad Auschwitz.
Nei lager nazisti la musica ebbe un ruolo di esaltazione dell'orrore e annientamento della dignità umana. Era continuamente suonata scandendo i ritmi dei prigionieri durante le marce verso i campi di lavoro, nelle adunate come durante le esecuzioni e per l'intrattenimento degli ufficiali. Eppure, per i detenuti fare musica significava ritrovare la dignità violata e, in molti casi, sopravvivere.
Ed è soprattutto grazie alla memoria dei sopravvissuti e dei testimoni che ci sono giunte molte di queste musiche, di queste storie.
Coerente con il proprio percorso musicale e di impegno civile, Barabàn ha allestito un nuovo spettacolo di musiche, canzoni e immagini dedicato alla shoàh. Il concerto si snoda attraverso un’emozionante sequenza di canti come Wiegala, Asma Asmaton (tratto dalla celebre Trilogia di Mauthausen scritta dal poeta e drammaturgo greco Iakovos Kambanellis e musicata da Mikis Theodorakis), brani del moderno repertorio basato sull’antica tradizione ebraica, musiche per i matrimoni e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra (da La guerra di Piero di De André ad Auschwitz di Guccini), e contro l’indifferenza e l’apatia (Yellow triangle, di Christy Moore).
Le musiche sono accompagnata da video con la testimonianza di ex deportati, spezzoni di film, immagini della discriminazione degli ebrei, dei lager nazisti.