Iliade
Da Omero, l'Iliade di Alessandro Baricco
Fondazione Aida - Ippogrifo Produzioni
con Diego Facciotti, Enrico Ferrari, Alberto Mariotti, Ilenia Sbarufatti, Margherita Varricchio
regia di Alberto Rizzi
Così come Baricco ha spostato l’esternalità dell’opera omerica all’“io”, un processo di intimizzazione compiuto utilizzando la prima persona e ideando monologhi; così come Baricco ha eliminato gli dèi riempiendo di significato le azioni umane; Rizzi sposta l’intera azione dentro una cucina.
Per Rizzi infatti la cucina è la visione scenica che compensa per contrapposizione l’immensità illimitata della spiaggia campo di battaglia e sede degli accampamenti: l’eco visivo e fisico di questa interiorizzazione. La cucina elevata a contenitore di una rabbia domestica, luogo assoluto di ogni violenza possibile: di quell’ira funesta che è il motore immobile dell’opera di Omero e di Baricco e quindi dello spettacolo: dove il sangue è non solo dello stesso colore ma precisamente cibo di cui ci si nutre quotidianamente.
«La cucina, per eccellenza fulcro della vita domestica, luogo supremo della vita e della morte: dove si mangia e dove si viene mangiati, luogo delle private discussioni, delle guerre familiari, dove c’è il fuoco dei fornelli e l’acciaio dei coltelli, dove ci si trova e ci si scontra, dove si fa la guerra o l’amore. Luogo di un’epica, ed interminabile, battaglia» (cit. Alberto Rizzi).
Gli abitanti, attori, personaggi di questa cucina, sono le “voci” di Omero, i sapienti tagli operati da Baricco e le azioni disegnate da Rizzi. Stranieri radunati loro malgrado nell’esercito di Agamennone, coinquilini forzati dell’accampamento che dovrebbero perseguire un fine comune, ma che si perdono nelle rivendicazioni personali, nei sentimenti privati, singoli, nelle conflittualità della convivenza.
La grande violenza omerica diventa la violenza dentro le mura domestiche: una rabbia familiare e adolescenziale, una violenza cieca e capricciosa. La cucina ovviamente è solo evocata, in linea con gli allestimenti di Ippogrifo e con le regie di Rizzi. Tavoli, sedie e tutto quanto è a disposizione degli attori diventa altro in un rocambolesco e continuo cambio di scena: tutto quanto è simbolo di intimità, familiarità, protezione e accadimento si può trasformare in pericolosissime macchine da guerra.
Biglietti:
da 13 (ridotti) a 15 euro (interi)
Abbonamentivedi notizie nella rassegna
Informazioni sulla prevenditaBiglietti acquistabili dal 13 novembre fino alle 19.00 del giorno dell'evento al sito: https://www.primiallaprima.it
Spettacolo abbonamento “Vittorio Gassman”
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino