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mostra "Immagini" di Paola de Manincor e Serena Valenti

“È la mia prima esposizione in Regione da vent’anni a questa parte, e sono contenta che abbia luogo qui, a casa Varner, dove io e Giuseppe abbiamo lavorato per tanto tempo”. Con queste parole Paola de Manincor ha presentato l’esposizione inaugurata stasera a Lavis alla presenza di numerose autorità - fra cui la vicepresidente e assessore alla cultura Margherita Cogo, l’assessore provinciale alle pari opportunità Iva Berasi, l’assessore all’artigianato e cooperazione Franco Panizza, l’assessore alla cultura di Lavis Germana Comunello - nonché di un folto pubblico di appassionati e amici che da anni seguono con passione la sua evoluzione artistica.
Una mostra che nasce da un’occasione speciale, illustrare un libro di un’altra “lavisana”, Serena Valenti, che ha affidato alle pagine di “Mettiti alla finestra e guardati” (edito dal Comune di Lavis) i suoi pensieri e le sue emozioni, scaturite da un’esperienza umana difficile, quella di una ragazza che dodici anni fa ha scoperto di essere ammalata di schlerosi multipla.
L’incontro di queste due forme di espressione – la parola scritta e la pittura (in particolare la pittura murale) - ha prodotto non solo questo nuovo libro, arricchito dalle immagini della de Manincor, ma anche la mostra visitabile dal 10 al 24 gennaio nella celebre casa Varner, autentico crocevia di intense esperienze artistiche, con orario 10-12 e 16-21. Una mostra che continua l’itinerario della de Manincor con l’arte murale, che l’ha portata un po’ ovunque nel mondo (recentemente in Cina, e alla fine di questo mese in Australia), spesso sulle tracce della nostra emigrazione (a cui ha dedicato una celebre opera realizzata su un muro esterno dell’edificio ex-Poste Dogana, a Trento, accanto alla stazione ferroviaria). Le opere esposte – su un’impalcatura di tubi in acciaio – sono pittura su intonaco di calce con inserti di vetro di Murano sminuzzato. Ad esse – e al libro della Valenti – tutti i presenti hanno augurato una meritata fortuna, quella fortuna che spetta a tutte le opere nate dall’incontro di ragione e passione, tecnica e sentimento.
Due parole Infine sul libro, scritto come dicevamo da Serena Valenti, classe 1976, capace di raccontarci il suo vissuto con intensità poetica e maturità espressiva. Senza alcun tono autocommiseratorio – nonostante le difficoltà della sua condizione – ma con lucidità e capacità di autoanalisi davvero notevoli. “Conoscerla è ricevere dono – ha scritto nella prefazione l’assessore Comunello – è scoprire una pietra preziosa, è lezione di vita; è comprendere come si può apprezzare e amare la vita nella sofferenza”.


organizzazione: Comune di Lavis Assessorato alla Cultura