Impressioni. Dal viaggiatore al turista

Mostra

Il respiro del Garda
Mostra a cura di Lodovico Tavernini, Arianna Tamburini

Il clima mite e l’attrattiva rappresentata dal lago rendono Riva, già dalla fine dell’Ottocento, una meta turistica particolarmente attraente. La Riviera dell’Impero, raccontata attraverso la ricostruzione di ambienti d’epoca, di documenti e filmati, ci spinge ad entrare nel paesaggio gardesano. Le suggestioni del clima mite mediterraneo, le seduzioni del lago, la linea ferroviaria Mori-Arco-Riva, gli ambienti degli alberghi e lo sviluppo urbano, lo sguardo del viaggiatore che diventa protagonista del viaggio nei documentari sono le sezioni che, allestite nello spazio della Pinacoteca, ci introducono al percorso affidato a fotografi contemporanei intitolato SGUARDI GARDESANI. È questo un progetto di ampio respiro che da alcuni anni si propone come approfondimento sul paesaggio contemporaneo.

Il clima
L'Alto Garda gode delle qualità di un ambiente mediterraneo caratterizzato dal clima mite e da un improvviso mezzogiorno che alligna ai piedi delle Alpi. Il blu dell'acqua si accompagna al verde delle colline circostanti e la dolcezza delle stagioni favorisce la presenza degli olivi e delle piante sempreverdi che abbelliscono una sorta di giardino naturale. I letterati che hanno animato gli al-berghi e le ville della zona parlano di un ambiente unico e solare, di un cielo «incredibilmente blu», delle montagne «velate di rosso-viola», del lago luminoso ed italiano. Il fiordo del Benaco marino giustifica così il piacere del soggiorno e della vacanza terapeutica. Qui l'ospite trova la tran-quillità, i bagni d'aria e di sole, il nuoto e la vela, l'opportunità della dieta naturale; può visitare la città ed effettuare escursioni nei dintorni.

Vedute di Riva
Riva appare spesso nel cliché della luce lacustre e del verde rigoglioso che sottolinea la porta più settentrionale del Mediterraneo. Dapprima sono le stampe a diffondere questo ambiente, poi la fo-tografia, che a partire dalla metà dell'Ottocento propone e consolida i canoni estetici del turismo. Lo scorcio classico è quello della città ripresa dalle prime curve del Ponale; altre volte la prospetti-va è capovolta, per mostrare il fiordo gardesano allungato nell'orizzonte del sud. Quando si adden-trano nei particolari le immagini riprendono il porto, la piazza, la torre Apponale, i monumenti sto-rici, gli alberghi e le ville sulla riva, i piroscafi e le barche da carico o da diporto, le persone che animano la piazza e il lungolago. Gli scatti svelano le attrattive del soggiorno: il verde dei giardini, il richiamo dell'acqua, le nuove strutture dell'accoglienza pronte a soddisfare il turista.

La suggestione del treno
Il viaggio verso il Garda si compiva con i mezzi tradizionali: a dorso di mulo, in carrozza, con qualche natante, con i piroscafi che nel 1827 avviano le prime rotte. È il viaggiatore del secolo borghese a sperimentare la modernità, scoprendo la riviera dell'im-pero con la sferragliante avven-tura del treno che nel 1891 giunge nell'Alto Garda.
Il percorso da Rovereto a Riva è pittoresco. Il tratto finale sembra concepito per destare la meravi-glia del viaggiatore, che come riporta il giornale locale ammira «il vasto lago in cui si specchia il sole in tutto il suo splendore, su cui cor-rono vapori e bar-chette, le eccelse vette del Baldo, vigneti, oliveti, e neri cipressi, tra le rovine dei castelli e di sopra l'im-mensa distesa del cielo italiano, che si innalza come una volta sopra i paradisiaci campi lungo il lago del Garda e le rive del Sarca».

Per giungere a Riva
Nel 1827 Riva accoglie l'Arciduca Ranieri, il primo piroscafo che unisce la sponda trentina con quella lombarda. Con il trascorrere degli anni entreranno in servizio altri natanti e verrà organizzata una rete capace di raccordare i centri del lago. Perché altri mezzi si prestino a trasportare il forestiere sul Garda bisognerà attendere la fine dell'Ottocento e l'arrivo del treno che unirà Rovereto a Riva. Il Novecento vedrà l'affacciarsi delle automobili e la nascita dei servizi di autocorriere inaugurati nella fattispecie dalla ditta Zontini e Leonardi. Negli anni della belle époque si diffondono anche le biciclette e i motocicli, che alimentano un fenomeno di massa. Per avere un collegamento moderno fra Riva e il resto del lago bisognerà comunque attendere gli anni Trenta e la costruzione delle strade Gardesane.

Dentro l'albergo
L'Hotel Lido reclamizza la vastità e l'eleganza dei locali affacciati sul grande parco sul lago dove si trova l'edificio dei bagni. Il Grand Hotel Torbole spicca nelle pagine dell'epoca perché dotato di «illuminazione elettrica generale, riscal-da-mento centrale, bagni, ascensori, acqua calda e fredda, frigorifero, barche a remi e a vela, Lawn Tennis, studi da pittore, camera oscura, barbiere». Anche il Grand Hotel Riva, segnala l'acqua corrente in tutte le camere, le sale di conversazione e di lettura, un elegante «caffè concerto con bal tabarin». Altrettanto apprezzati appaiono l'Hotel du Lac e l'Hotel Sole, che mirano ad intrattenere l'ospite con i giardini sul lago, il verde del grande parco e i moderni comfort. Ad offrire le soluzioni più innovative è comunque il Sanatorium von Hartungen, che propone i benefici della terapia naturale: capanne d'aria, bagni di sole e di vapore, il nuoto, i remi e la vela, le passeggiate, gli eccellenti frutti del sud. In questa struttura troveranno ospitalità Heinrich e Thomas Mann, i fratelli Max e Otto Brod, Hermann Sudermann e Franz Kafka.

Le nuove strutture alberghiere
Il turismo della belle époque richiede strutture in grado di accogliere l'ospite. Nel 1900 viene così costruito l'Hotel Lido; è poi la volta del Grand Hotel Torbole, che emula i canoni degli alberghi alla moda. Si rinnovano anche il Grand Hotel Riva, l'Hotel du La et du Parc, il Bayerischer Hof, l'Hotel Imperial zur Sonne, il Quai Hotel e altre strutture di prestigio segnalate dalle guide e da una pubblicistica sempre più attiva. Si tratta di nuove costruzioni o adattamenti che corrispondono ai gusti del turismo in sviluppo, quelli che trovano esempio in alcuni centri gardesani e nelle note stazioni di cura e soggiorno delle regioni d'oltralpe.

Le opportunità terapeutiche
Riva basa la sua offerta turistica sulla filosofia del benessere. La reclame degli alberghi e quella più generale della Società pell'incremento del concorso di forestieri punta su quelle pratiche della salute favorite dall'ambiente mite del lago. Vengono così divulgate le virtù dei bagni d'aria e di quelli d'acqua, delle docce calde e fredde, delle passeggiate e dello sport, della vita tranquilla e dell'alimentazione naturale. Mentre si dava spazio agli stabilimenti balneari della Spalletta o della Madonnina, Cristoph von Hartungen offriva i benefici delle capanne d'aria costruite sulla riva del lago; le pagine dei giornali e le guide turistiche reclamizzavano la cura del latte e dell'uva, i metodi Knaus, le opportunità della terapia naturale offerte dal territorio.