Ingresso gratuito al Museo Retico

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XIV Settimana della Cultura

Ingresso gratuito al Museo Retico - Centro per l'archeologia e la storia antica della Val di Non. Un itinerario evocativo e coinvolgente, dalla preistoria all'alto medioevo, arricchito da sussidi tecnologici e multimediali.

Completato nell'allestimento a cura dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, domenica 29 giugno 2008 è stato riaperto a Sanzeno il Museo Retico - Centro per l'archeologia e la storia antica della Val di Non.
Situato in località Casalini, un'area particolarmente significativa per la storia dell'archeologia in Val di Non, il museo si propone come un attivo polo di comunicazione culturale e strumento per la valorizzazione della storia antica del territorio: un luogo di incontro aperto alle realtà locali, destinato a rivestire un ruolo di primo piano nell'offerta culturale e turistica delle valli del Noce e del Trentino. Nell'edificio, di impronta decostruttivista, progettato dall'architetto trentino Sergio Giovanazzi, è ospitata l'esposizione permanente del ricco patrimonio archeologico locale.
Sono inoltre presenti sale per video, incontri e conferenze, spazi per mostre temporanee, attività e laboratori didattici, la sezione della biblioteca archeologica "Pia Laviosa Zambotti" di Trento, oltre ad una vasta area esterna per l'archeologia sperimentale. All'interno del museo è visitabile anche la mostra "Sanzeno Antica" che illustra la storia delle ricerche archeologiche effettuate dal XIX secolo ai giorni nostri. L'edificio è situato all'imbocco della passeggiata naturalistica che porta nell'affascinante gola del santuario di S. Romedio.
Il percorso espositivo si snoda nel "pozzo del tempo" secondo settori cronologici e tematici di particolare rilevanza, attraverso un suggestivo itinerario che accompagna il visitatore in un ideale viaggio nella profondità del tempo, dalla preistoria all'alto medioevo. In un contesto di sussidi tecnologici e multimediali si susseguono le testimonianze dei cacciatori-raccoglitori paleolitici, quelle dei primi agricoltori neolitici, dei metallurghi dell'età del Rame e dei luoghi di culto dell'età del Bronzo. Un ruolo importante è riservato alle evidenze del popolo dei Reti, noto dalle fonti romane, di cui si espone la vasta cultura materiale: splendide produzioni artistiche, oggetti legati al mondo del culto, attrezzi da lavoro, semplici utensili della vita quotidiana. Le varie tappe della romanizzazione della valle sono scandite da realizzazioni statuarie, da ricchi corredi funerari, da documenti epigrafici e dai segni di nuovi culti provenienti da Oriente. Infine il tragico epilogo della morte dei santi martiri di Anaunia anticipa la definitiva affermazione del cristianesimo.
L'allestimento evocativo e coinvolgente, curato dall'architetto torinese Maurizio Buffa, l'esposizione dei reperti venuti in luce in decenni di ricerche o consegnati da privati a seguito di scoperte fortuite, le suggestioni visive e sonore provocano l'emozione profonda di un percorso della memoria sospeso tra presente e passato, alla riscoperta delle nostre radici.


organizzazione: P.A.T. Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici - Museo Retico Centro per l'archeologia e la storia antica della Valle di Non