Iqbal – Bambini senza paura
Il capolavoro di animazione sul lavoro minorile
di Michel Fuzellier, Babak Payami
Animaizone
Italia/Francia 2015, 87’
Coproduzione italo francese diretta da un maestro dell’animazione, Michel Fuzellier (Momo, Opopomoz, La gabbianella e il gatto), e dall’autore iraniano Babak Payami, Iqbal – Bambini senza paura è un film per bambini e genitori intelligenti.
Il piccolo Iqbal vive in un villaggio di una qualche parte povera del Medio Oriente e come tanti altri bambini ha imparato in casa a fare tappeti. Per comprare le medicine al fratello malato si offre di fare un tappeto, ma viene ingannato e venduto a un uomo che insieme alla moglie vuole produrre tappeti con bambini che non potranno mai più pagare il proprio debito e tornare alle loro case. Iqbal, però, non si arrende a quel destino.
Iqbal - Bambini senza paura è un lungometraggio in animazione liberamente ispirato al romanzo di Francesco D'Adamo “Storia di Iqbal”. Attraverso i toni della commedia e dell’avventura, si racconta la storia universale di un bambino senza paura e dei suoi compagni vessati dal sistema corrotto degli adulti. Con grande forza di volontà e profondo senso di giustizia i piccoli amici si riprendono l’infanzia. Il gioco, l'amicizia e la fantasia in questa vicenda drammatica rivelano la bellezza e la forza della parola libertà.
La vicenda narrata è basata sulla storia vera di Iqbal Masih, bambino pakistano divenuto simbolo della lotta allo sfruttamento del lavoro minorile in ogni parte del mondo, e propone ai bambini spettatori una riflessione senza traumi ma anche senza ipocrisie, affrontando temi importanti con il linguaggio dei piccoli. Il tema di fondo è quello dello sfruttamento del lavoro minorile, ma vengono toccati anche altri temi centrali nel nostro mondo, come l'emigrazione, la corruzione di chi dovrebbe essere garante della legalità, il ruolo dei paesi ricchi che comprano dai paesi poveri.
Il lungometraggio Iqbal - Bambini senza paura è stato realizzato con una tecnica mista di animazione 3D su scenografie disegnate. L'animazione 3D dà la possibilità di muovere delicatamente i personaggi e facendoli recitare in modo naturale. La scelta di utilizzare scenografie disegnate permette una grande libertà nelle prospettive, nelle inquadrature, nei tagli di luce e nei colori, rendendo le ambientazioni molto suggestive.
Il flusso narrativo dalla storia è interrotto in alcuni punti dall'inserimento di momenti in cui Iqbal evade dalla realtà per ritrovarsi in un mondo di sogni e di visioni immaginarie grazie alle quali ricarica la sua energia vitale e trova la forza di lottare. Rielaborati a partire dai disegni originali di Valeria Petrone, questi “excursi” narrativi sono stati i realizzati in 2d con uno stile grafico differente dal resto del lungometraggio.