John Zorn

I Suoni delle Dolomiti

Dalla downtown di Manhattan alle cime delle Dolomiti: la cornice è decisamente diversa ma uno come John Zorn, che ha eletto lo spirito di avventura a propria filosofia d’arte e di vita, saprà certamente come calarsi in una ambientazione per lui insolita, producendosi in una delle sue rarissime solo performance; il che contribuisce a configurare il suo concerto come un vero e proprio evento. Instancabile ideatore di progetti dalle molteplici sfaccettature, compositore tanto fecondo quanto ardito, nonché promotore di svariate iniziative discografiche e concertistiche, Zorn è una delle personalità più eclettiche e carismatiche del panorama musicale contemporaneo, un vero catalizzatore delle nuove musiche, non solamente in ambito jazzistico. Riassumere in poche righe la sua frenetica attività è opera davvero ardua, tale è la vastità e la varietà delle sue produzioni che spaziano da una personale concezione della free music - attraverso l’intuizione dei game pieces- a geniali riletture di materiali altrui come avvenuto, per esempio, con le musiche di Ennio Morricone nell’album The Big Gundown, dalle incursioni nella noise music con i gruppi Naked City e Painkiller al vibrante recupero della tradizione ebraica del quartetto Masada, la formazione più longeva e prolifica guidata dal musicista newyorkese. A fungere da anello di congiunzione c’è il John Zorn sassofonista, solista dall’ampia gamma espressiva, in grado di passare non naturalezza da concitate improvvisazioni a momenti di intenso lirismo, dal più tipico linguaggio jazzistico a esplorazioni che mettono a dura prova le risorse dello strumento.